Vincenzo Noto

 

 

LA CRISI POLITICA ITALIANA E IL BENE DEL PAESE

 

I numeri della scala Mercalli per identificare i terremoti forse non è più sufficiente per dare l’idea di quanto sta avvenendo nel mondo politico italiano. Berlusconi ha creato, nel bene e nel male, il Partito della Libertà e lui lo sta distruggendo, così come è avvenuto tante volte nel corso della storia. L’onnipotente capace di sottomettere tutti, non è riuscito a sottomettere la politica, quella che realmente è in grado di costruire il futuro dei paesi liberi. Perché, al di là delle motivazioni piccole e grandi che ci sono nella rottura definitiva tra Berlusconi e Fini, la vera ragione del loro divorzio (un anno complicato per il presidente del Consiglio che ha anche divorziato da poco dalla moglie Veronica ) sta tutta qui: Fini è rimasto un vero politico, Berlusconi uno che vuole distruggere la politica perché non sa che farsene e la ritiene del tutto inutile in un sistema di governo nel quale chi conta è soltanto il leader. Al di là dei ragionamenti troppo emotivi che si leggono sui giornali il fatto vero è che si comincia a riscrivere nel modo più impietoso e teatrale una nuova pagina della vita politica italiana. E non è detto che sarà una pagina senza sorprese per la fragilità del nostro sistema economico e politico ormai molto ai margini nelle cancellerie politiche che contano realmente.

Se la maggioranza è in frantumi, l’opposizione non lo è da meno e in questo momento bisognerebbe cominciare a guardare alla grande i problemi della nazione e non fare piccoli calcoli di bottega ai quali di solito le segreterie politiche sanno far fronte con grande capacità. A tutti deve stare a cuore l’Italia e la comunità nazionale che ha bisogno di certezze e strumenti chiari per costruire il proprio futuro. Quanto sta accadendo nel mondo della politica coinvolgerà anche il mondo della finanza e finirà col rendere più debole la posizione dell’Italia all’interno di un mondo industriale che cominciava a vedere qualche spiraglio per uscire dal tunnel di una crisi  ignorata  e negata dal governo nazionale.

Non è il momento di fare discorsi di bottega o di pensare al proprio particolare perché con il “muoia Sansone con tutti i filistei” non si risolvono i problemi dei troppi italiani che stentano a mettere insieme in una giornata pranzo e cena, mentre i soliti ricchi possono programmare ferie costosissime e intollerabili anche in un sistema democratico fondato sulla libertà.

Se un invito si può fare a chi in politica ha responsabilità preminenti, è di mettere da parte risentimenti, pettegolezzi, strategie e storie personali, per guardare con serenità e creatività alla complessità della vita della nazione. E’ ovvio che un governo così debole come il nostro non è capace di affrontare i  veri problemi della società postcapitalista che vive al di sopra delle proprie disponibilità, ma è anche ovvio che tutte le strategie che portano alla sconfitta dell’avversario rischiano di distruggere pure il tessuto Paese. E questo non è un bene per nessuno.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009