Vincenzo Noto

 

 

LA BIRMANIA E’ VICINA

 

É una delle più terribili notizie che buona parte dell’opinione pubblica del nostro Paese rischia di accogliere nella più totale indifferenza. La Rai ha deciso di sospendere per un intero mese le trasmissioni televisive più seguite nelle quali politici di diverse forze politiche si confrontavano sui problemi più interessanti e complessi. Per un mese, grazie ad una legge approvata dalla competente commissione parlamentare, Bruno Vespa, Michele Santoro, Giovanni Floris, Lucia Annunziata (si autosospende per solidarietà con i colleghi) non andranno in onda con gravi ripercussioni anche patrimoniali sulla Rai. Il consiglio di amministrazione Rai,  a maggioranza (il presidente, Garimberti, ha votato con la minoranza), ha deciso di cancellare le trasmissioni più seguite in applicazione di un regolamento voluto da radicali e berlusconiani. I giornalisti con i loro organismi rappresentativi hanno già manifestato il più profondo dissenso nei confronti di una decisione liberticida e hanno anche cominciato a protestare in forme plateali e continueranno a farlo nella speranza che gli ottusi vertici Rai provvedano a ridare voce alle trasmissioni cancellate, garantendo un diritto costituzionale all’informazione e alla libera espressione delle proprie idee a tutti gli italiani. C’è sempre qualcuno che pretende di  decidere a nome del popolo italiano, ma solo per fare gli interessi del capo. Che guarda caso è proprietario di tre canali televisivi concorrenti  e, quindi, interessato a trasferire il pubblico Rai a Mediaset.

Quanto sta accadendo in questi giorni è espressione di intolleranza e disprezzo per la democrazia, anche se non sempre i giornalisti fanno un uso sereno e corretto del loro diritto di informare. Ma non per questo va minimamente toccato il diritto costituzionale di tutti gli italiani di avere una informazione libera, articolata, contrapposta, varia e puntuale. Chi ha preso questa decisione ignobile si assume una grande responsabilità e va subito rimosso dall’incarico per attentato contro la costituzione, anche se ha alle spalle padrini potenti che dal governo o dal parlamento continueranno a sostenerli nel loro incarico. A chi crede di essere padrone di tutti e vuole sempre guidare l’informazione (la prima cosa che fanno tutti i dittatori è togliere la libertà di stampa), va subito detto, e nella maniera più decisa, che sulla nostra libertà nessuno ha diritto di decidere e tutto deve essere fatto nel pieno rispetto di una Costituzione che è costata sangue a chi ha creduto contro il fascismo nei valori della tolleranza, del rispetto reciproco e della convivenza pacifica. Qualcosa ci dice che c’è chi lavora in Italia a mettere in piedi un regime più vicino alla Birmania che non ai paesi europei.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009