Vincenzo Noto

 

 

VESCOVI SICILIANI

 

“Nonostante i notevoli passi avanti compiuti nella lotta contro l’illegalità, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, alle quali va tutta la nostra solidarietà, è innegabile che la crisi sociale ed economica in coso nutre quanti vivono e agiscono senza riguardo per le leggi di Dio e degli uomini”. Sono parole pronunciate da mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza episcopale siciliana, durante i lavori della sessione invernale della Cesi, in corso a Caltanissetta. Nelle tre giornate di lavoro, iniziate già ieri, i vescovi delle 18 diocesi della Sicilia discutono anche della “precaria situazione sociale ed economica dell’isola”, incontrando l’ufficio regionale per la Carità, con il supporto di un economista, ma anche ascoltando le comunicazioni dei consultori d’ispirazione cristiana e la Coldiretti regionale. “Perché la crisi si fa sentire in tutti i settori – dice il presule - e combatterla, fronteggiarla significa guardare a tutti gli ambiti e lavorare in sinergia. E la Chiesa non può restare in disparte. Ed è per questo – dice mons. Romeo al Sir - che i vescovi della Sicilia discutano della precaria situazione sociale ed economica che persiste nell’isola è un passo doveroso, che rientra nella normale vita di una Chiesa che non può non vivere integralmente con i fedeli, condividendo con loro gioie, ma anche ansie”.L’illegalità, per mons. Romeso, è “legata a doppio filo con la crisi attuale”. Questa, infatti – spiega il presule – fa aumentare i fenomeni criminali quali pizzo e racket, contro i quali sono deterrenti il pagamento reale del delitto commesso e l’applicazione di leggi che colpiscano i capitali della mafia. Ma, ed è questo l’appello che lancio come presidente della Conferenza episcopale siciliana, le forze vive della nostra società devono attivarsi per dare lavoro, perché l’ozio è il padre di tutti i vizi, e se si rende la gente oziosa, se non le si permette di lavorare, ecco che non ci si dovrà poi stupire se molti sceglieranno la strada dannata e peccaminosa del malcostume, della dissolutezza, della corruzione, del crimine”. Nella sessione invernale della Cesi anche i preparativi per la visita del Pontefice, in programma per il prossimo ottobre. “Ci sono tanti problemi che ci umiliano, dalla criminalità alla mancanza di lavoro” dice il presule, per il quale “il ritardo sociale che si registra in Sicilia ha creato gravi disagi che pesano soprattutto sulla famiglia. Una crisi che però non è ideologica – sottolinea al Sir mons. Romeo, evidenziando i “tanti lati positivi della Sicilia, il suo volto splendente, lo stesso che vogliamo mostrare al Santo Padre Benedetto XVI che sarà a Palermo una intera giornata per incontrare appunto le famiglie e i giovani”.

 

dal Sir
 

 

progetto: SoMigrafica 2009