Vincenzo Noto |
CROCIFISSI A SCUOLA, LE TENEBRE NON HANNO FUTURO
E’ proprio vero che il demonio fa le pentole e non fa i coperchi. Le reazioni alla bislacca sentenza dei giudici della Corte europea sui crocifissi alle parenti delle scuole pubbliche in Italia, hanno offerto una straordinaria occasione di catechesi sulla croce, su Cristo e la sua morte salvifica, sui valori di straordinaria umanità che racchiude e, contemporaneamente, hanno messo in evidenza la pochezza culturale della cultura laicista tutta chiusa in se stessa, gretta, paurosa di confrontarsi con i valori cristiani, intollerante della presenza della croce perché a vocazione egemone, incapace di cogliere i veri sentimenti della gente comune che gli intellettuali laicisti non hanno mai preso in considerazione, se non per disprezzarli. C’è stata una reazione corale di ripulsa verso un tribunale europeo incapace di rispettare i valori di un popolo con il rischio di allontanare tanta gente dall’ Europa unita che resta un grande valore, sempre che vengano rispettate le identità, la storia, la cultura delle singole comunità nazionali. Una Europa unita solo economica interessa gli imprenditori, i capitalisti, i maghi della finanza e non il popolo, vera anima di ogni nazione. Mi ha fatto piacere vedere pagine e pagine di giornali che solitamente si occupano del Vaticano e non della chiesa, riportare pareri di illustri giuristi, teologi, uomini di chiesa sostanzialmente contrari alla sentenza dei giudici e a favore della permanenza dei crocifissi nelle aule scolastiche con quale scontata distinzione marxista-radicale ( il vecchiume stenta sempre a scomparire!). Troppo facile pensare a come Cristo crocifisso ha continuato a fare paura a Pilato e al sinedrio tanto da mettere soldati a custodire la sua tomba perché non se ne parlasse più. Cristo ha vinto la morte, è risuscitato e oggi si parla di lui, mentre dei membri del sinedrio, così come dei giudici della corte europea nessuno si ricorderà più. E nemmeno di Pilato se non in termini di condanna. L’incresciosa sentenza ha anche reso più sensibili larghi settori dell’opinione pubblica sulla deriva laicista e nichilista che attraversa, spesso sotterraneamente, un certo modo di strutturarsi della convivenza comunitaria sottoposta a pressioni qualunquiste e nichiliste che deturpano la storia della comunità. Ciò fa supporre che si starà più attenti nel selezionare una classe politica, interrogandosi prima sui suoi valori e i suoi programmi evitando di dare il consenso solo perché si spera in una lavoro qualsiasi o perché un amico, certamente interessato, ci mette in tasca un facsimile. I figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce, solo che le tenebre non hanno futuro.
Vincenzo Noto
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progetto: SoMigrafica 2009