Vincenzo Noto

 

 

CASO CUFFARO, TANTA TRISTEZZA E TANTA RABBIA

 

 

Aver visto le porte del carcere romano  di Rebibbia chiudersi dietro le spalle di Totò Cuffaro ha prodotto in me, come credo in migliaia di altre persone, tanta amarezza e tanta di rabbia. Rabbia perché un uomo politico di militanza cattolica conclude in questo modo la sua lunga esperienza politico-partitica avendo svolto anche ruoli di grande rilevanza nella gestione del potere. La sua militanza cattolica Cuffaro non l’ha mai nascosta anzi, fino all’entrata in carcere, ha dimostrato di essere particolarmente orgoglioso di questa sua appartenenza che ovviamente nessuno ha il diritto di criticare. E proprio per questo diventa più difficile accettare che un cattolico che sceglie la politica a servizio degli altri come  insegna il Magistero sociale della Chiesa possa essersi macchiato dei reati di cui viene accusato Cuffaro e che, a giudizio della magistratura giudicante in tutti i sui gradi di giudizio, sono definitivamente provati. Le insidie della vita politica e le tentazioni sono ovviamente molte e non sempre è facile sapersi orientare per chi fa politica all’interno di un mondo così complesso tutto condizionato dal voto di preferenza necessario in una democrazia compiuta. Il rischio di tutta questa vicenda è che molti giovani si allontanino ancora di più dalla politica attiva e lascino lo spazio a quanti operano senza scrupolo e difficilmente rischiano di finire tra le maglie della giustizia penale.

La vicenda Cuffaro provoca anche molta amarezza in chi ha seguito per ragioni di lavoro la sua crescita politica dai primi passi sino alle cariche più prestigiose, compresa quella di presidente del governo regionale. Fino a che punto alle ragioni della politica e della appartenenza bisogna sacrificare i propri valori? Questa domanda può essere tradotta in questi termini: C’è spazio per i cattolici che vogliono essere fedeli al proprio credo religioso nella vita politica così come è gestita adesso? La presenza in politica di illustre figure di cattolici ci spinge a dire di sì come ce lo fa pensare la continua insistenza di papi e vescovi che esortano i cattolici a non disdegnare la vita politica come servizio di carità al prossimo. Ma poi la complessità dei meccanismi partitici che spesso travolge coscienze anche ben motivate nella loro presenza politica  porta  molti cattolici a dire che è meglio stare lontani dalla politica. Con gravi conseguenze per tutto il sistema Paese.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009