Vincenzo Noto

 

 

Bisogna essere uomini

 

 Nel giorno della civetta ricordo che don Calò (spero di ricordare bene il nome) distingueva 3 tipi di umanità: gli uomini, i mezz' uomini ed i quaquaraqua. Oggi anche quello siciliano, nonostante la cultura dell'onore pubblico che doveva essere mantenuto anche a costo del sangue e della galera, è diventato un popolo di quaquaraqua. Ieri sera, accompagnando mia madre dal dottore, ho incontrato Giorgio Chinnici, ex presidente del consiglio comunale di Palermo, che a sua volta chiacchierando con altre persone che per 40 anni hanno lavorato ad un assessorato palermitano confidava a voce alta i suoi ricordi. Ricordi sconfortanti, dove  si rianimava un consiglio fatto prevalentemente da figuranti che parlavano per ore dell'aria fritta usando gli strumenti di legge con spavalderia, dimostrando una cultura da spiaggia impressionante: una capacità incredibile. Poi ricordava un altro consigliere, tale Pesciolino che si era formato tra le bancarelle dei mercati del centro storico, nella strada. Il professor Chinnici lo ricorda in questi termini: “I suoi interventi erano brevi e coincisi, ma apportava al discorso elementi molto brillanti, frutto di un vero pensiero”. Il Pesciolino di fronte al professore universitario dichiarava la propria ignoranza e pochezza, eppure la stima del professore era così grande da ricordarlo ad anni di distanza. “Era un uomo vero”, un uomo capace di riconoscersi per quello che è ma anche di un pensiero brillante ed autorevole, con la volontà di prendersi la responsabilità della città. I ricordi continuano: Orlando lo prendeva in giro perché era il primo presidente che conosceva che disprezzava così apertamente il suo consiglio comunale; un disprezzo dovuto a quell'aria fritta che aleggiava nei discorsi, quell'incapacità di portare a termine neanche metà ordine del giorno... insomma un'allegra compagnia di quaquaraqua autoreferenziali.

Poi il pensiero ricade sull'oggi, sull'attuale consiglio comunale bloccato dall'irresponsabilità del sindaco e assessori. Ma come si fa? La verità, dice il tecnico, è che il problema non è il sindaco, ma il consiglio perché se ci fosse la volontà politica gli strumenti tecnici  per buttare a terra il tutto c'è ( la legge 7 del '93). Solo che nessuno vuole, d'altronde  si viene pagati per non fare e contare nulla, parlare di aria fritta per qualche ora una tantum... perché andare a pagare una nuova campagna elettorale???

Ecco l'allegra compagnia dei quaquaraqua... gli uomini li abbiamo lasciati a casa.

 

Riccardo Incandela

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009