Vincenzo Noto

 

 

 

 

UN FINALE CON BRIVIDO

 

Che siamo alla fine del governo Berlusconi è ormai un dato acquisito visto anche come si muove da qualche giorno lo stesso presidente della Repubblica di solito molto prudente e riservato.

Il problema, adesso, per la classe dirigente è quello di evitare ancora altri danni perché, visto il carattere del personaggio che bene o male ha governato per un lunghissimo periodo di tempo, c’è da aspettarsi di tutto e il contrario di tutto. E’ notizia di questa mattina che il governo Berlusconi alla Camera dei deputati non ha più la maggioranza ma conoscendo il personaggio e i metodi usati per il passato non è detto che non trovi qualche sconosciuto di Montecitorio a garantirgli un sostegno in cambio di qualcosa a cui tiene molto sempre per il bene del Paese che non ne sa nulla o ne farebbe volentieri a meno.

La lotta tra i partiti sembra ormai ridotta a questo: fare (o impedire) un nuovo governo di larghe intese capace di realizzare alcune riforme e poi andare alle elezioni; o sciogliere da subito le Camere e chiamare gli italiani alle urne. La differenza non è da poco perché in questo secondo caso si farebbero le elezioni con questo governo in carica. E Dio solo sa che uso verrebbe fatto di questo potere.

Ma in questo tira e molla e in attesa che i partiti chiariscano meglio le loro idee, il Paese precipita ogni giorno di più verso il baratro come stanno ad indicare i diversi indici economici presi come punto di riferimento. Per non dire di quanto a livello internazionale il nostro Paese cade ogni giorno di più nel discredito di una classe politica che non sembra annoverare grandi statisti del calibro di De Gasperi…anche se Berlusconi negli anni passati ha cercato di presentarsi come un erede di quel grande trentino. I fatti hanno finito con il mettere le cose a posto e dare a ciascuno il suo.

A rendere la situazione politica ancora più confusa è l’insieme dei partiti di opposizione che non hanno una grande omogeneità né al loro interno né tra di loro. La confusione dei linguaggi è totale e questo finisce con il rinviare ogni giorno le scelte chiare di cui l’Italia in questo momento ha particolare bisogno.

Le prossime ore dovrebbero apportare elementi di novità sempre che non si trovino i soliti trasfughi prezzolati che per il bene del Paese sono pronti a sostenere anche il governo che non c’è.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009