Vincenzo Noto

 

 

IN ATTESA DELLA “LEZIONE” DEL PAPA AI SICILIANI

Insieme con entusiasmo e speranza

 

Tra poche ore il Papa parlerà al cuore e alle mente di tutti i siciliani.  Ovviamente si rivolgerà innanzitutto ai cattolici della nostra Isola, ma, secondo il suo stile semplice e chiaro, non farà mancare una appropriata “parola” a coloro che si attendono qualcosa di positivo dal Successore di Pietro. Il 22 novembre 1991, Giovanni Paolo II, ricevendo i vescovi della Sicilia in visita “ad limina apostolorum” ("visita" che, ogni cinque anni, i vescovi di tutto il mondo fanno in Vaticano per illustrare al Pontefice quali siano le particolarità e le problematiche che contraddistinguono la loro Regione ecclesiastica e la singola diocesi) nel suo discorso affermava: “Costruite l’unità nella verità e nella carità. Potrete così insieme rispondere alle gravi sfide che il mondo, ed in particolare la vostra Regione, si trova oggi ad affrontare, fra le quali voi stessi sottolineate la crescente crisi del lavoro, il fenomeno della criminalità mafiosa, le difficoltà politiche a guidare la Sicilia sulle vie di un autentico rinnovamento e di un integrale sviluppo.  Tante donne e uomini sono ancora privi di una degna attività lavorativa e molti giovani cercano faticosamente, talora a lungo e invano, una prima occupazione. La disoccupazione soprattutto giovanile è un problema di proporzioni così vaste da farlo configurare come una questione fra le più gravi degli anni 90.

Occorre fare qualcosa. Occorre che, primi fra tutti, i responsabili politici affrontino seriamente “questo fenomeno, con la sua serie di effetti negativi a livello individuale e sociale. (…) Come, poi, non condividere le vostre apprensioni per l’espandersi della criminalità organizzata di stampo mafioso, sempre più seminatrice di vittime e delitti? Tale piaga sociale rappresenta una seria minaccia non solo alla società civile, ma anche alla missione della Chiesa, giacché mina dall’interno la coscienza etica e la cultura cristiana del popolo siciliano. (…) Mentre cresce il rischio di un adattamento passivo alle situazioni, voi, infatti, avvertite chiaramente la necessità di curare la formazione di coscienze cristiane mature, di suscitare rinnovato coraggio, di combattere ogni forma di rassegnazione, di promuovere la cultura della vita, dell’amore e del perdono. Vi sentite chiamati a sostenere la buona volontà di tanta gente onesta e laboriosa, che quotidianamente opera per la giustizia e per la pace”. Sono passati quasi venti anni da quei saggi e stimolanti insegnamenti che risultano ancora attuali e drammatici. Da allora che cosa è veramente cambiato nelle nostre coscienze e nei nostri comportamenti? Abbiamo maturato scelte consapevoli -  liberi da paure e dai condizionamenti ambientali negativi  - che ci hanno condotto ad agire a viso aperto per il rinnovamento della comunità civile e cristiana nella quale viviamo? Con quale entusiasmo e creatività stiamo “conducendo” le nuove generazioni a “spendersi” con ottimismo e speranza per il cambiamento della classe politica e istituzionale (scuola, magistratura, forze dell’ordine, dirigenti nei diversi settori del mondo del lavoro e del sindacato, ecc.)?  La nostra adesione a Cristo, unico Redentore dell’uomo,  - se realmente autentica e quotidiana - ci ha resi pronti a farci carico dell’uomo che vive, che soffre e che muore, sempre decisi ad essere dalla parte dell’uomo, nel cui volto brilla l’immagine dell’eterno Creatore? Benedetto XVI viene a Palermo per ricordarci che siamo “in debito” verso l’amore di Colui che «ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga», ma sicuramente ci spiegherà che non possiamo essere rassegnati o passivi  - o peggio complici - di fronte alla violenza e alla corruzione mafiosa, né essere incapaci di “metterci insieme” (in comunione!),  per offrire invece segnali di forte vitalità, di costante e disinteressato servizio alle persone e alla crescita della nostra Regione, vera “sponda” nord dei popoli del Mediterraneo.

 

Francesco Fiorino




 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009