Vincenzo Noto

 

 

MONTI: FARO’, VORREI, NON POSSO

E INTANTO LA SICILIA É PARALIZZATA DAI FORCONI

 

Giornali e reti televisive ogni giorno annunciano con una certa prosopopea ciò che il governo Monti si appresta a decidere sulle liberalizzazioni, ma anche su altre tematiche che interessano il nostro sistema economico ridotto dal governo Berlusconi a un colabrodo. Non c’è settore della vita del paese che, a dire dei mezzi di informazione, il governo dei tecnici non si appresti a modificare (ovviamente in meglio per la collettività). Ma come sempre, anche per gente molto intelligente e collaudata da ottime esperienze, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Ad ogni annuncio di interventi legislativi seguono reazioni di lobby interessate a che tutto resti come è perché soltanto così chi ne ricava un vantaggio ( e non è certamente il cittadino medio, consumatore solo per bisogno) può continuare a fare il bello e il cattivo tempo rimpinguando le proprie casse e svuotando le tasche degli italiani che risultano in tutte le statistiche sempre più poveri.

A queste reazioni il governo Monti sembra molto sensibile a tal punto che vengono sempre rivisti i meccanismi decisionali e nei vari passaggi legislativi le decisioni del governo escono modificati a vantaggio di tutti i gruppi di pressione che hanno mezzi a sufficienza per rendersi presenti, giornali compresi.

Eppure il governo Monti, nato per mettere da parte momentaneamente  il mondo della politica e degli interessi di chi si serve della politica per rimpinguare le proprie tasche, potrebbe evitare di farsi condizionare dalle pressioni di turno per rendere un servizio alla comunità nazionale che all’inizio lo sosteneva con un ampio consenso.

L’impressione, mi auguro sbagliata, che molti in questo momento hanno, è che il governo lancia il sasso e poi si nasconde perché non ha la forza politica per sostenere le proprie scelte e subisce, come del resto tutti i governi di questo mondo, le pressioni dei poteri forti sempre pronti a difendere in tutti i modi i propri interessi.

I sindacati (qualcuno potrebbe dire che se lo meritano) sono stati messi al muro e non trovano la forza per difendere legittimamente gli interessi degli iscritti, che sembrano appoggiarsi ormai a chiunque, si chiamino pure Forconi, basta che portino in piazza la gente a gridare contro e a chiedere qualcosa ovviamente per se e per i propri parenti o iscritti.

La Sicilia è messa in ginocchio da chi sfrutta situazioni oggettive di disagio per fare i propri interessi senza tener conto di una collettività ogni giorno più povera. E speriamo che queste forme di protesta non sfocino in qualcosa di più violento ed incontrollabile.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009