Vincenzo Noto

 

 

Presentato a Terrasini un libro sul cardinale Pappalardo

Chiesa e mafia

 

È stato presentato sabato pomeriggio nella Chiesa degli Agonizzanti di Terrasini il libro di Don Vincenzo Noto “Chiesa e mafia – Salvatore Pappalardo , un cardinale in prima linea”. Questo libro, scritto da uno dei più stretti collaboratori del cardinale, è stata un’occasione per ricordare la figura dell’arcivescovo di Palermo degli anni delle stragi, quando divenne simbolo della lotta contro Cosa nostra.

L’incontro, organizzato da Ino Cardinale e moderato dal neoassessore alla Cultura di Terrasini, Roberto Conigliaro, alla presenza dell’intera amministrazione comunale, è stato seguito da un folto pubblico che ha riempito la chiesa.

Oltre ai giornalisti Alessandra Turrisi del “Giornale di Sicilia” ed Enrico del Mercato di “Repubblica”, hanno commentato il libro anche otto giovani professionisti di Terrasini, che hanno sottolineato diversi aspetti dell’importante azione pastorale svolta un quegli anni difficili da Pappalardo.

Nel corso del dibattito è venuto fuori il controverso rapporto che Salvatore Pappalardo ha avuto con i mezzi di informazione, che utilizzava per divulgare la sua missione pastorale ma dai quali rifiutava con forza di farsi strumentalizzare. Sono tanti, infatti, i giornalisti ai quali ha rifiutato un’intervista o che ha cacciato in malo modo dal palazzo arcivescovile.  È emerso anche come il cardinale non amasse affatto essere identificato come “arcivescovo antimafia”, anche se contribuì non poco a far maturare nei palermitani la ribellione nei confronti dei fenomeni mafiosi.

Era presente all’incontro anche monsignor Luigi Bommarito, terrasinese che è stato arcivescovo di Catania negli anni in cui Pappalardo lo era a Palermo. “Il cardinale Pappalardo – ha spiegato monsignor Bommarito – non era un teologo, un giurista o uno studioso ma era un pastore. E ha interpretato nel modo più profondo questo ruolo”.

 

Claudio Porcasi

 

 

progetto: SoMigrafica 2009