Vincenzo Noto |
MI SENTO UN ALIENO
E’ la frase che mi ha detto un amico che ho incontrato un pomeriggio di questa settimana in via Ruggero Settimo a Palermo. Non ci incontravamo da tempo e ne abbiamo approfittato per consumare un gelato nei pressi di piazzale Ungheria. Qualche anno addietro ci incontravamo più frequentemente a motivo del nostro lavoro (io lavoravo al Giornale di Sicilia, lui è ancora un dipendente regionale) e scambiavamo spesso i nostri pareri sulla situazione politica regionale. Questa volta abbiamo fatto molto presto. Si chiuse a riccio dicendomi più volte "mi sento un alieno, non ci capisco più nulla e non sono in grado di dare giudizi". Una resa su tutti i fronti per una persona che, nel passato, seguiva con acutezza e lungimiranza quanto accadeva sul piano politico nella nostra isola ed era apprezzato da parecchi dirigenti di partiti che ci tenevano a consultarlo. Quella frase "mi sento un alieno" mi risuona ancora nelle orecchie e ormai tendo a dargli ragione. In effetti, allo sguardo di un osservatore che non ha interessi particolari da difendere né personali né di parenti o amici, la realtà politica appare enigmatica, confusa anche nelle prospettive a tempi brevi. Il governo Lombardo, le alleanze politiche che lo sostengono, l’opposizione (?), i programmi (quali?) restano interrogativi talmente enigmatici che appare liberatorio non porseli più e vivacchiare ben sapendo che si va verso situazioni che non potranno produrre nulla di buono per la nostra terra. Se poi allarghiamo lo sguardo alla situazione nazionale le ragioni per sentirsi alieni in un mondo in cui la situazione più chiara è di massima confusione sono ancora più consistenti e chi è abituato a procedere con una certa logica nei ragionamenti della politica ne esce amaramente sconfitto. Ma il mio amico nella breve conversazione alla quale accennavo prima mi ha detto un’altra frase che ancora mi risuona angosciante nelle orecchie: "Secondo me è tutto studiato a tavolino. Questa situazione giova a qualcuno che ha tutto l’interesse a lasciare le cose come stanno." E’ probabile che le cose stiano realmente così, ma allora tutto lascia pensare che peggioreranno ancora perché è interesse di parecchia gente che le cose non funzionino. Perché quando non funzionano allora si possono fare buoni affari che nessuno scoprirà mai. Che tristezza occuparsi di politica in una situazione come questa!
Vincenzo Noto
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progetto: SoMigrafica 2009