Vincenzo Noto

 

 

 

L’ALTERNATIVA A SILVIO BERLUSCONI?

 

Le  chiare parole di monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, sulle allegre vicende del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi hanno avuto, se non altro, il merito di avviare all’intero del mondo cattolico una riflessione sul presente e un mea culpa sul passato. Coinvolgendo in tutto questo anche il comportamento degli organi della Conferenza Episcopale italiana accusata di essere stata troppo benevola dinnanzi a fatti che oggettivamente mettono in imbarazzo morale non pochi cattolici. E in molti hanno anche messo le loro osservazioni nero su bianco inviandocele per pubblicarle nell’apposito capitolo di questo sito. E altri interventi  sono stati preannunciati per i prossimi giorni.

Si respira un clima politicamente abbastanza pesante e anche parecchi che fanno politica attiva non se la sentono più di difendere alla cieca un comportamento presidenziale che oggettivamente si presenta come indefindibile.

Ma contemporaneamente sorge un’altra domanda alla quale non è certamente facile dare una risposta: Quale è l’alternativa a Silvio Berlusconi? Le opposizioni non sono tutte uguali e il loro Dna non sempre è compatibile. Il ridare dignità alla vita politica potrebbe solo momentaneamente costituire un fattore aggregante, ma poi tutte le incompatibilità verrebbero a galla con gravi rischi per la tenuta politica delle istituzioni.

Tutto lascia pensare che ci troviamo in mezzo al guado e la via d’uscita non è semplice da individuare e trovare. Le elezioni anticipate, dopo qualche correttivo da apportare al sistema elettorale, potrebbero costituire una concreta alternativa, ma allora bisognerà presentarsi al giudizio dell’elettorato con grande concretezza proponendo scelte ben precise e programmi facilmente identificabili.

E anche qui gli interrogativi non sono pochi perché tutte le forze politiche rischiano di usare lo stesso linguaggio provocando nell’elettore una grande confusione che non aiuta una scelta serena e, soprattutto, con reali prospettive di stabilità per la nostra vita democratica. D’altra parte non si può continuare ad essere governati da un presidente che ha anche perso la serenità per farlo, impegnato come è ad inseguire tutti i processi che lo riguardano e a preparare messaggi per rassicurare i suoi elettori frastornati e incapaci di reggere il confronto con gli avversari di sempre.

Siamo realmente all’interno di una situazione che definire confusa e caotica può apparire un eufemismo. C’è da sperare che nessuna forza occulta approfitti di questo contesto per creare ulteriori apprensioni alla comunità nazionale, solo vittima di un disfacimento diventato troppo pericoloso.

 

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009