Vincenzo Noto

 

 

IL GALANTUOMO DINO BOFFO E…VITTORIO FELTRI

 

Con cento giorni di ritardo e senza nessun pudore Vittorio Feltri, direttore del Giornale della famiglia Berlusconi, ammette che quanto scritto sul direttore di Avvenire, Dino Boffo,  è stata soltanto immondizia raccolta senza nessuna verifica.

Non  avevamo nessun dubbio e lo abbiamo scritto subito conoscendo bene Dino Boffo e il servilismo di giornali che hanno padroni particolarmente esigenti. Dino Boffo, nei giorni precedenti l’immondo attacco di Feltri, aveva invitato in più occasioni il capo del governo ad un comportamento moralmente ineccepibile (si parlava tanto delle escort ospiti di palazzo Grazioli) e ovviamente andava aggredito con qualsiasi argomento che potesse in qualche modo indebolirlo. La dignità di Boffo lo ha portato alle dimissioni.

Qualsiasi editore, dopo una confessione così plateale del direttore di un suo giornale che riconosce di non aver  fatto il suo mestiere, avrebbe già con un messaggio telefonico chiuso ogni rapporto di lavoro. La famiglia Berlusconi no. Qualsiasi direttore, consapevole di avere ammannito ai propri lettori una bufala dietro l’altra, procurando danni morali a un collega iscritto nello stesso ordine professionale, avrebbe già fatto le valigie. Feltri no.

La dignità morale, lo stile corretto  non sono molto di casa in alcuni ambienti, e certi personaggi sembrano particolarmente allergici. In una paese in cui governatori e sindaci senza maggioranza continuano a restare ai loro posti, in cui deputati e senatori condannati restano alla Camera e al Senato, e presidenti del Consiglio che ostacolano la giustizia e pretendono di non essere processati e impunemente disertano le aule dei tribunali ( il cittadino qualsiasi Pinè a quest’ora sarebbe stato portato in tribunale a calci nel sedere) continuano a rappresentare l’Italia anche all’estero, può avvenire anche questo. Feltri continuerà a dirigere il Giornale e i Berlusconi continueranno a pagarlo senza nessun pudore.

Noi stiamo dalla parte di Boffo a testa alta e speriamo anche che venga umanamente risarcito tornando a lavorare con la serietà e il prestigio che hanno caratterizzato la sua attività giornalistica.

 

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009