Vincenzo Noto

 

 

NEL PAESE DELLE TANGENTI

 RUOLO DI CHIESA E SOCIETA’ CIVILE

 

 

Il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino nella sua relazione annuale ci fa sapere che l’Italia è il paese che prospera nelle tangenti e nella evasione delle tasse. Addirittura vengono fatti calcoli e diffusi dati che fanno veramente rabbia. Cento miliardi? Duecento? Accanto al fenomeno dell’evasione fiscale quello delle tangenti ci da la netta sensazione che viviamo in un paese immorale e siamo circondati ovunque, anche nelle sacrestie, da gente che ruba allo Stato e alla collettività sostenendo con il proprio comportamento che rubare allo Stato non è peccato. Come non lo è oleare meccanismi pubblici e privati. Ed invece lo è perché è un furto fatto alla collettività costretta poi ad aumentare le tasse pagate dai soliti onesti che rischiano pure di essere considerati fessi.

Un ruolo non indifferente nella lotta all’evasione fiscale e alle tangenti come metodo ordinario per far valere i propri diritti, potrebbe, anzi dovrebbe, svolgerlo la Chiesa, ma questa voce non la si sente spesso né forte sino a far pensare che ci sia una certa intrigante complicità. Sappiamo benissimo che non è così e che tanta brava gente compie onestamente il proprio dovere ma in questo paese si rischia di identificare chi evade le tasse con i furbetti e chi paga sino all’ultimo centesimo con i fessi. In più viene sostenuto che chi le paga non lo fa per libera scelta e per ragioni morali, ma soltanto perché non può evaderle senza rischiare grosso. Per la gente che vive di solo stipendio il pagamento delle tasse è un fatto automatico perché la trattenuta viene fatta alla fonte. Infatti se gli stessi impiegati potessero scegliere anche loro sarebbero degli autentici evasori.

La qualcosa riempie soltanto di tristezza perché, alla fine, siamo costretti a registrare che dopo duemila anni di cristianesimo questo capitolo per i cristiani resta ancora tutto da approfondire, mentre si è sviluppato sino all’esagerazione il capitolo dell’etica sessuale. Se nella catechesi, nelle ricerche teologiche, nelle omelie si parlasse della evasione delle tasse almeno un quarto di quanto si fa per temi sessuali potremmo cominciare a sperare in una inversione di tendenza. Con grandi benefici per tutti. La moralità o la si vive in tutti i settori della propria vita individuale e sociale o la si perde tutta. Non si può essere un buon fedele perché si via a messa la domenica e si adempiono gli altri obblighi della vita ecclesiale e religiosa, e poi non si ha nessuno scrupolo a cercare il miglior studio di consulenti fiscali che ti insegnano come evadere senza nessun rischio le tasse.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009