Vincenzo Noto

 

 

LA NAVE CONCORDIA E L’INTERESSE PUBBLICO

 

 

Le tristi vicende della nave Concordia hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale il tema della sicurezza nei trasporti pubblici in un momento in cui da tutte le parti si annunciano tagli. A sentire autorevoli esponenti del governo non ci sono nemmeno i soldi per pagare quanti sono intervenuti nelle operazioni di soccorso per mettere in salvo gli sfortunati viaggiatori vittime di una disorganizzazione da manuale.

Tra morti e dispersi sono circa 20 le vittime di un incidente che viene considerato frutto di superficialità e disorganizzazione. Ma il cittadino comune continua ad interrogarsi per sapere in che mani sta la nostra sicurezza quando ci mettiamo in viaggio in treno in aereo o in nave.

Il cittadino può solo sperare (ma le tasse non si pagano proprio per avere buoni servizi?) che i responsabili dei servizi pubblici sentano il dovere di organizzare tutto al meglio. Che poi, nonostante la nostra buona volontà, si verifichino fenomeni dovuti ad elementi assolutamente imprevedibili bisogna metterlo nel conto. Ma si tratta di cosa ben diversa della sciatteria o della disorganizzazione.

Il fatto è che quando le cronache portano all’attenzione di tutti questi problemi vengono fatte dichiarazioni altisonanti sulla necessità di assicurare la massima sicurezza nei servizi pubblici, però poi i primi tagli vengono fatti proprio su ciò che è pubblico come se non appartenesse a nessuno.

É il momento di rendersi conto che abbiamo bisogno di acquisire un nuovo senso del dovere soprattutto in ciò che coinvolge anche gli altri la cui esistenza, o almeno alcuni suoi momenti di vita, dipendono dalle nostre scelte e dai nostri comportamenti.

Da più parti viene fatto rilevare che c’è nel tessuto nazionale un abbassamento della tensione etica e un disinteresse nei confronti di ciò che è pubblico. Ovviamente il nostro privato ce lo organizziamo sempre al meglio e facciamo tutti i sacrifici necessari per ottenere ottimi risultati in ciò che interessa noi e pochi nostri intimi. L’amore per il prossimo che il cristianesimo sottolinea invece va nella direzione di tutti gli altri non soltanto come singole persone ma anche come collettività, come insieme di persone che vivono coinvolte per molti motivi nello stesso destino.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009