Vincenzo Noto

 

 

 

Pensare ad una politica fatta da Cristiani

 

Ieri, 7 maggio, nei locali dell'istituto di scienze religiose di Monreale, si è tenuto il primo incontro del corso di formazione politica organizzato dalla diocesi di Monreale. Don Vincenzo Noto nel suo intervento ha prospettato e messo in luce il taglio del corso con il quale intende stimolare i Cristiani ad entrare in un mondo che può essere estraneo ai suoi valori, alla sua morale ed alla sua fede. Ma la politica non è un male intrinseco, anzi citando una frase di Paolo VI, è la più alta forma di Carità.

Naturalmente non tutte le politiche sono “Amore” (Carità) per il bene comune, anzi troppo spesso la politica diviene un affare privato, a conduzione familiare, ove invece che fare l'interesse di tutti, il politico fa i propri affari vendendo la sua carica, il suo elettorato, per non parlare della dignità. Per  questo motivo, il quid del cristiano in politica non è il nomen o la bandiera da crociato, ma la serietà e i valori che, con lui, fa scendere in campo.

L'uomo che porta Cristo dentro di sé, lo fa nell'orizzonte di fede con il quale opera scelte difficili rinunciando al compromesso e rigettando i regali e facendo sempre ciò che è giusto. Sapendo benissimo che per questo non riceverà né applausi né ricompense bensì lo stesso trattamento che fu riservato a tutti coloro che hanno rigettato il male.

Buon Cristiano non vuol dire ipso facto buon politico. Se la base della politica è l'etica con la quale si operano le scelte, tutta la struttura è la tecnica con la quale si trasformano le buone intenzioni in progetti e realtà. La tecnica è la professionalità del politico che con la sua bravura può creare il consenso sui progetti che presentati e curati in modo adeguato possono rendere un vero servigio a tutti nella crescita civile, sociale ed economica del paese.

Dal punto di vista spirituale la vita è totale obbedienza a Dio, per questo motivo il cristiano non può fare compromessi con la sua etica, e per lo stesso motivo fare il politico è vocazione: l'uomo che riconosce Cristo come suo Signore si pone in ascolto e cerca di fare della sua vita ciò che Dio vuole. Se come diceva Paolo VI la politica è una forma di Carità, ovvero di Amore per gli altri, allora il cristiano che si lascia plasmare da Dio, che pone la propria vita alla Sua mercede può diventare il mezzo con il quale Dio stesso opera in favore del suo popolo, Amandolo.

Un'ultima annotazione. Come una rondine in cielo non fa primavera così un singolo e vero Cristiano non fa ”primavera politica”. E' molto auspicabile che i veri cristiani siano molti ed uniti perché in un sistema democratico contano i numeri e le capacità, e la cosa comune (res-publica) non può essere abbandonata solo a chi non ha altra intenzione che rimpinguarsi le tasche o portare avanti progetti politici anticristiani.

 

riccardo.incandela@poste.it

 

 

progetto: SoMigrafica 2009