Vincenzo Noto

 

 

 

EMERGENZA TUNISIA

 

Da parte di molti osservatori viene adombrata la possibilità che la Sicilia nelle prossime settimane diventi punto di riferimento di centinaia di migliaia di profughi provenienti dalla Libia dove continua il massacro di gente inerme che si ribella alla dittatura del colonnello Gheddafi.

É pronta la nostra regione ad affrontare una emergenza umanitaria di questo genere? Già con grande difficoltà stiamo affrontando l’immigrazione di parecchi profughi provenienti dalla Tunisia e sono nate diverse tensioni per ospitarne circa duemila a Mineo nei locali dove abitavano i soldati americani. E’ ovvio che il problema dovrà essere affrontato in un clima di fattiva collaborazione da tutti i paesi europei che già da parte loro si trovano in gravi difficoltà economiche perché la ripresa tanto auspicata, a parte in Germania, stenta ad avviarsi. Ma il problema, quali che saranno le dimensioni del fenomeno, esige da parte nostra, un cambiamento culturale che ci faccia capire che nelle situazioni di difficoltà non si possono chiudere le porte a chi ha   concretamente bisogno. Bisognerà vigilare pure che a livello di scelte nazionali non vengano destinate ai profughi soltanto aree del meridione e in particolare della Sicilia visto che è certamente la terra del primo approdo. La cultura leghista del governo Berlusconi  non può sempre scaricare sulla Sicilia e sul meridione la prima accoglienza.

Ma c’è un altro elemento che intanto preoccupa non poco   la nostra regione. Gheddafi, nella sua pazzia (così lo definisce  ora anche il suo amico Silvio Berlusconi che gli ha baciato la mano in segno di subordinazione politica), potrebbe inviare qualche razzo su Lampedusa creando un contesto di allarmismo preoccupante. Dal suo farneticante discorso alla nazione libica (ma parlava a nuora perché suocera intendesse) è possibile capire che perso per perso Gheddafi coinvolgerà nelle sue disavventure politiche e militari quanta più gente possibile scaricando sugli altri le responsabilità e cercando di aggregare intorno a queste accuse gli ultimi scampoli di consenso.

Proprio in momenti come questi si chiede ai politici italiani di mettere da parte le tradizionali divisioni e i contrasti di ogni giorno per concentrassi sulle prospettive che attendono il nostro paese nei prossimi giorni.

 

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009