Vincenzo Noto

 

 

LA DEVOZIONE A SAN JOSEMARĶA ESCRIVĮ IN ITALIA

 

 

Dal giugno 1946 al 1975 san Josemarķa Escrivį, il fondatore dell’Opus Dei, canonizzato a Roma da Giovanni Paolo II il 6 ottobre 2002, elesse Roma come propria dimora. Egli volle abitare nella Cittą Eterna e farne il centro dell'attivitą dell'Opus Dei e dell'espansione apostolica in tutto il mondo. I suoi lunghi anni romani favorirono in lui la crescita di un intenso affetto per gli italiani e per l'Italia, che considerava la sua seconda patria. Un tale affetto non poteva non essere ricambiato con i fatti e oggi sono assai numerose le forme e le espressioni in cui si č manifestata la riconoscenza di tante persone per l'affetto del Padre. L'Italia č nota per la profonda fede dei suoi abitanti e per il radicamento della devozione popolare, che si manifesta con commoventi e secolari tradizioni: santuari, chiese, cappelle, edicole votive, pellegrinaggi, processioni... Certamente ciņ puņ spiegare anche la rapiditą con cui si č diffusa anche la devozione popolare per san Josemarķa.

 

Intitolazioni di strade e piazze

Facendo punto al maggio del 2010, sono ben 67 le cittą e localitą italiane che hanno dedicato una piazza, una via cittadina o simili a san Josemarķa. Fra queste, 27 sono capoluoghi di Regione o di Provincia, fra i quali Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna, Catania, Genova, L'Aquila, Palermo, Salerno, Agrigento, Enna...

In alcune localitą la decisione di intitolare č venuta dalla motivazione della presenza in loco di san Josemarķa, anche se talvolta per brevissimo tempo o soltanto di passaggio. Č il caso di Loreto, dove il santo ebbe a recarsi molte volte e dove gli č stato intitolato il percorso pedonale di ascesa al Santuario che parte dal piazzale di stazionamento degli autobus. Č anche il caso di Caglio e di Civenna, cittadine del lecchese dove san Josemarķa abitņ rispettivamente nell'estate del 1971 e in quelle del '72 e '73, che gli hanno intitolato in un caso la piazzetta di fronte alla chiesa parrocchiale e nell'altro la piazza del mercato. Č il caso di Varese, che gli ha dedicato il viale principale del parco di Villa Toeplitz, edificio dove san Josemarķa abitņ nell'agosto del 1968; o di Bari, dove nella targa stradale relativa si puņ leggere l'espressione "pellegrino a S. Nicola", santo di cui san Josemarķa fu molto devoto e nella cui basilica di recņ alcune volte a pregare. C’č poi l'intitolazione della piazzetta del piccolo imbarcadero di Urio, paesino che si affaccia sul Lago di Como e dove molte volte, fra il 1955 e il 1973, san Josemarķa fu presente e dove sorge una delle pił importanti opere apostoliche dell'Opus Dei in Italia, il Centro Convegni Castello di Urio.

Un esempio significativo di devozione popolare sono i ricordi che accompagnano il percorso del lungo viaggio fatto in auto da san Josemarķa, assieme a don Įlvaro del Portillo e altre tre persone nel giugno del 1948, da Roma lungo la Calabria con destinazione Sicilia. Si comincia con una targa commemorativa a Scalea sulla facciata di una casa una volta sede della pensione dove i viaggiatori passarono la notte del 18 giugno; poi una targa nel Santuario di S. Francesco di Paola, dove i due sacerdoti celebrarono la Messa, una targa nel palazzo Arcivescovile di Reggio Calabria, dove i viaggiatori cenarono con l'Arcivescovo Lanza il 19 giugno; poi una piccola iscrizione, ora conservata nel Collegio Universitario Alcantara di Catania, che ricorda la Messa celebrata il 21 giugno da san Josemarķa nella chiesa di S. Maria della Mercede; infine, una targa all'ingresso del Grande Albergo dell'Etna a 1700 metri d'altezza. Il percorso del viaggio di ritorno registra altri ricordi: una targa a Palmi, dove i viaggiatori dormirono il 21 giugno; una strada a Soveria Mannelli, paese soltanto attraversato, e una via a Salerno, ultima tappa prima del rientro a Roma.

Fra le localitą dove il nome del fondatore dell'Opus Dei č stato assegnato a una strada; se ne possono ricordare alcuni: il paese di Carloforte, nell'isola sarda di S. Pietro; Montagnareale e Giardini Naxos, in Sicilia; Saronno, che ha dedicato una arteria di scorrimento in nuova zona cittadina; Castelvetrano, in Sicilia, una piazza, fortemente voluta dall'allora Sindaco, che attribuisce all'intercessione di San Josemarķa la guarigione di una figlia gravemente ammalata. E quindi Lucca, dove č stato chiamato "Cammino san Josemarķa", in ricordo del suo pił famoso libro, un antico passaggio pedonale che introduce nella cerchia delle mura antiche.

 

Altre forme ed espressioni

Ma intitolate a San Josemarķa vi sono anche altre forme ed espressioni della devozione. Per esempio, in due casi gli č stata dedicata una banchina portuale: a Pantelleria e a Civitavecchia (che ha pure intitolato a san Josemarķa una piazza).

A Crotone, capoluogo di provincia della Calabria, gli č stato dedicato il Pronto Soccorso dell'ospedale "San Giovanni di Dio"; a Rose, una cittadina di 4.500 abitanti, sempre in Calabria ma in provincia di Cosenza, il nome č stato assegnato a una scuola primaria. A Rimini reca il suo nome la biblioteca di una scuola, a Nola, vicino a Napoli, un Centro di orientamento giovanile; ad Aversa (Caserta) un Centro di studi sulla famiglia. Per originalitą spiccano un gruppo scouts di Bagheria, grosso centro alle porte di Palermo. Non va dimenticata anche una campana della chiesa parrocchiale di Cavalcaselle, vicino a Verona, cui č stato apposto il nome del santo; esistono anche due edicole votive, una a Treviso e l’altra a Napoli.

Fra le curiositą "geografiche", possiamo ricordare anche le vette di montagne. Oltre al cratere dell'Etna (ma reca il suo nome anche il sentiero per raggiungerlo), si puņ segnalare il Monte San Josemarķa Escrivį, una cima nel gruppo montuoso del Monte Cerviero, nel Parco nazionale del Pollino, in Calabria.

 

Quadri, immagini, vetrate

Vi sono poi le immagini e i quadri del fondatore dell'Opus Dei in chiese o cappelle. Innanzitutto merita di essere ricordato il quadro di San Josemarķa Escrivį esposto dal 2008 nel cosiddetto "corridoio dei santi" della Universitą Lateranense, dove si trovano le immagini di santi e beati che vi hanno studiato. San Josemarķa vi conseguģ il dottorato in Teologia nel dicembre 1955. Il resto dell'elenco, probabilmente incompleto, corre su e gił lungo tutta la Penisola: a Bologna, nelle chiese dei SS. Gregorio e Siro e in quella di S. Carlo, a Milano nella chiesa del Carmine, a Palermo nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo; a Messina in S. Elia, a Siena nella chiesa di S. Vigilio; a Roma in S. Salvatore in Lauro; a Catania nella chiesa collegiata di S. Maria; a Isola delle Femmine, localitą marina alle porte di Palermo, nella chiesa parrocchiale di S. Maria delle Grazie; nella chiesa del Santo Sepolcro a Bagheria (Palermo); nella parrocchia di S. Maria ad Martyres di Altopascio (Lucca); a Garbagnate (Milano), in S. Maria Nascente; a Corigliano Calabro nella chiesa dedicata al Beato Giovanni XXIII; pure in Calabria, ad Albidone e a Castrovillari, vi sono due immagini di san Josemarķa nelle chiese di S. Michele e della Trinitą; a Casteldazzano (Verona), nella chiesa di S. Maria Annunziata; a Napoli, nella chiesa di S. Maria della Vittoria e a Marano (Napoli) nella parrocchia di Maria Santissima Annunziata; a Torrecuso (Benevento), nella chiesa del SS.mo Redentore; ad Aversa, provincia di Caserta, ne č stato collocato un quadro nella cappella dell'ospedale Moscati; un'immagine si trova pure nella cappella della chiesa parrocchiale di S. Felice d'Ocre, in Abruzzo, purtroppo danneggiata dal terremoto dell'aprile 2009. Di particolare importanza artistica č un affresco raffigurante san Josemarķa, nella sacrestia del Santuario di S. Maria del Buon Consiglio a Ponte Buggianese, in provincia di Lucca, opera del maestro Massimo Callossi. Il santuario č molto conosciuto per il ciclo pittorico di Pietro Annigoni, ricco di tutta l’espressivitą del celebre maestro italiano, di cui il Callossi č discepolo. Esistono anche immagini di San Josemarķa su vetrate di varie chiese.

 

Lapidi e targhe

Si sono moltiplicate in Italia anche le lapidi o targhe commemorative in ricordo della presenza di san Josemarķa. Oltre a quelle del viaggio del 1948 (Scalea, Reggio Calabria, Etna, Palmi), e a quella del molo di Civitavecchia, vi sono quelle di Caglio e di Civenna. Valore storico e religioso ha pure la lapide posta nel Santuario del Sacro Monte di Varese, centro spirituale della Lombardia, dove certamente san Josemarķa si recņ nel 1968. Una lapide nella chiesa fiorentina di S. Maria Maggiore ricorda la celebrazione di una santa Messa da parte di san Josemarķa nell'occasione di un suo passaggio nella capitale toscana.

 

Reliquie ex ossibus

Vi sono poi le reliquie ex ossibus, esposte alla venerazioni dei fedeli. Attualmente ve ne sono cinque in Calabria: a Luzzi (Cosenza) nella chiesa di S. Maria Assunta, a Vibo Valentia in S. Maria La Nova, ad Albidone (Cosenza) nella chiesa di S. Michele, a Palmi (Reggio Calabria) nella chiesa della Santa Famiglia, a Soveria Mannelli nella chiesa di S. Giovanni Battista; poi a Tolentino (Macerata), nella chiesa del Sacro Cuore; a Toscolano Maderno (Brescia), nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo; a Roma, in S. Giovanni Battista al Collatino, nella basilica di S. Eugenio e naturalmente nella parrocchia di San Josemarķa Escrivį. Un’altra reliquia ex ossibus č destinata alla concattedrale della cittą di Patti, sede vescovile, attualmente in fase di costruzione.

 

9 Giugno 2010

 

Aldo Capucci

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009