Vincenzo Noto

 

      

 

SEGUITE L’ESEMPIO DI DON PUGLISI

Rinnovare le coscienze e formare i giovani in Sicilia attraverso la cultura, la scuola, la politica, la
fede. Nel ricordo di don Giuseppe Puglisi, ucciso a Palermo dalla mafia, indimenticabile educatore di giovani nel mondo della scuola e nell'azione pastorale, la Regione siciliana, la diocesi di Patti, la Provincia di Messina e il Comune di Piraino hanno organizzato al Palacultura di Piraino «Spes
contra Spem. Il coraggio e l'impegno per una Sicilia nuova», ovvero sperare contro ogni speranza per scuotere le coscienze dei siciliani, soprattutto i giovani. Essere protagonisti del proprio futuro è il messaggio che si vuole lanciare nella terra che diede i natali alla madre di '3 P', mettendo a confronto autorità civili e religiose, fra cui l'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, il vescovo di Patti, Ignazio Zambito, ed esponenti del mondo culturale. Oltre mille persone, fra cui moltissimi studenti, hanno dibattuto sulla necessità di contrastare l'indifferenza e l'antipolitica, di essere creator i della rinascita di questa terra. Proprio come fece Puglisi, la cui figura è stata tratteggiata da monsignor Romeo, che ha sottolineato il senso della sua azione di «sacerdote, mite e forte, di
educatore che si fa compagno di strada dei giovani, e di formatore di coscienze impegnate a rispondere alla vocazione di cittadini e cristiani, cioè di uomini liberi».

La testimonianza di don Puglisi è di «piena attualità in un momento in cui spesso si rimane a guardare dalla finestra e non si scende in strada a dare il proprio contributo - aggiunge Romeo - . Resta valido il suo "e se qualcuno fa qualcosa...", perché i problemi hanno bisogno dell'impegno di ognuno in base alle responsabilità che gli sono proprie». «Don Puglisi sapeva che la speranza cristiana è sapersi accompagnati dalla presenza di Dio – afferma monsignor Zambito ­, sapersi amati da un Dio che cammina con gli uomini dentro la storia e che per questo si è fatto uomo, è andato per le via di questa nostra terra facendo del bene a tutti, è morto, è stato sepolto, è risorto. Don Puglisi, in virtù della speranza, si è prodigato per i poveri, per gli ultimi della sua parrocchia, i ragazzi in pericolo di diventare manovalanza della mafia, ha rinunciato a tutto, ha predicato e agito in modo semplice».     

 

 

progetto: SoMigrafica 2009