Vincenzo Noto

 

 

ELEZIONI EUROPEE. RISULTATI INASPETTATI

 

Come sempre le urne rivelano sorprese e deludono quanti si affidano ai sondaggi. Chi va a votare (sempre meno), lo fa a ragion veduta e non fa sapere a nessuno prima le sue convinzioni. Se dice qualche cosa non sempre corrisponde alla verità.

Berlusconi sperava di superare abbondantemente il quaranta per cento ed è stato fermato al 35. La sommatoria Forza Italia e Alleanza nazionale non ha funzionato. Il Pd di Franceschini perde, ma contiene l’emorragia di voti sia alla sua sinistra (meglio che i partitini comincino a costruire un futuro diverso anche per i dirigenti che potrebbero trovare lavoro in qualche ufficio del catasto), di Pietro raccoglie il voto contestatario antiberlusconiano viscerale, mentre Casini con dignità ottiene un buon successo.

I berlusconiani attribuiscono la loro sconfitta alla grossa astensione di elettori che hanno preferito il mare o anche la montagna, ma non hanno trovato utile andare a votare.

Lo stesso discorso possono farlo anche quelli del Pd che, però, dovrebbero chiedersi insieme al Pdl perché gli elettori non sono più entusiasti di andare alle urne. Non sarà perché un certo disgusto diventa sempre più protagonista? In Sicilia, per il rinnovo del parlamento europeo, ha votato meno del cinquanta per cento. Non è un dato su cui dovrebbero riflettere tutte le centrali politiche?

Berlusconi accusa gli uomini del suo partito di averlo lasciato solo in campagna elettorale. Franceschini spera che continuino a stare zitti molti dirigenti del Pd che pensando tutti di essere statisti eredi di De Gasperi o di Togliatti, manovrano per avere poltrone sempre meno autorevoli, visto che se non ci sono i voti i ruoli vanno a farsi benedire.

E ora resta da chiarire la situazione politica in Sicilia dove si aspettano le ultime mosse di Lombardo più che frustrato perché non ha raggiunto il quorum per mandare qualcuno dei suoi in Europa. Berlusconi diceva alla vigilia del voto che avrebbe risolto tutto lui, ma ora ha più di una gatta da pelare compreso il ruolo della Lega che ha visto aumentare il suo consenso proprio a spese del Pdl.

Resta da sperare che vincitori e sconfitti si rendano conto che l’Italia ha bisogno di essere governata e la Sicilia non può aspettare mesi per vedere un governo nella pienezza dei suoi poteri. Sperando che un governo faccia realmente gli interessi della Sicilia.

Altre due osservazioni. Il partito di Berlusconi è sempre più un partito meridionale perché ottiene un vasto consenso da Roma in giù e in Sicilia in modo particolare. I poveri e gli ascari sono sempre alla corte del padrone dal quale si spera  qualche atto di generosità (e i diritti?). Ma la Sicilia, nonostante i voti che ha fatto arrivare al partito di Berlusconi, lo ha pure deluso perché non c’è stato nessun plebiscito. Che abbiano ragione Lombardo e Miccichè quando parlano di Castiglione e di Nania? Dal risultato sembra di sì.

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009