Vincenzo Noto

 

      

 

ISTAT: 22% FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ, DA SPESA AD AFFITTO

Più di una famiglia italiana su cinque (il 22,2% del totale) ha difficoltà economiche di vario grado: dal non poter affrontare spese impreviste sino al non avere i soldi per comprare cibo e vestiti o pagare l'affitto e le bollette. Si tratta di oltre 5,3 milioni di famiglie in valori assoluti. Al contrario, in circa 10 milioni, ossia il 41,5% delle famiglie, non presentano alcun disagio. A questi, si aggiunge un altro 36,3% (8,8 milioni) che vive in condizioni di «relativo benessere». È la fotografia che emerge dall'ultimo rapporto annuale Istat sulla situazione del Paese.

 

 

LE DIFFICOLTA’ DELLE NOSTRE FAMIGLIE

I dati diffusi dal rapporto annuale dall’Istituto di Statistica parlano molto chiaro. Sono numeri, rilevati con la serietà scientifica che tutti attribuiscono all’Istat, non sono né di destra né di sinistra e nemmeno di centro. Non sono stati elaborati dalla maggioranza né dall’opposizione anche se, ovviamente, possono essere letti con ottiche diametralmente opposte. Ma qualsiasi strumentalizzazione se ne potesse tentare un dato emerge su tutti. L’economia italiana è in crisi, attraversa un brutto periodo (più o meno degli altri paesi è poco consolante saperlo), i disoccupati aumentano, e il venti per cento delle famiglie vive all’interno della soglia della povertà. E di una cosa possiamo essere sicuri: il linguaggio dei numeri non lascia trasparire tutta la sofferenza, la stanchezza, la delusione e la rabbia della gente che cammina accanto a noi e che, probabilmente, non riesce a mettere insieme i soldi per pagare l’affitto o la bolletta dell’acqua.

E in questa sofferenza generale, il Sud al quale noi apparteniamo, si rivela ancora più indietro di un Nord e un Nordest che arrivano ad un reddito pro capite quasi il doppio del nostro. Con tutto ciò che questo significa nel fare la spesa ogni giorno. Pensare che le forze politiche di ogni provenienza si mettano insieme per dare alla nostra gente la speranza che qualcosa possa cambiare è soltanto una pia illusione e aumenta in tutti il senso di una maledetta impotenza che ci trasciniamo chissà per quale amaro destino. Ed invece è soltanto frutto delle nostre libertà che messe insieme non producono nulla di buono per la nostra terra.

Nella relazione introduttiva alla 59 assemblea della Conferenza episcopale italiana l’arcivescovo di Genova, il cardinale Bagnasco, ha fatto rilevare l’azione delle chiese locali, soprattutto attraverso le caritas, per venire incontro ai più disagiati. Si tratta di piccole gocce in un mare di bisogni, perché ben venga la solidarietà della comunità cristiana nei confronti dei più fragili, ma la soluzione vera al problema può venire solo dalla politica. Ma la politica vive sempre in campagna elettorale e trasforma tutto in rissa togliendo energie sane e pulite all’azione di risanamento di cui l’Italia ha bisogno. L’ottimismo di maniera può portare qualche voto, ma non risolve i problemi, come del resto anche il pessimismo strumentalizzato a fini di parte.

Vincenzo Noto

 

progetto: SoMigrafica 2009