Vincenzo Noto

 

 

I NUOVI PROGRAMMI DI FS. E LA SICILIA?

 

Le Ferrovie dello Stato hanno annunciato solennemente i nuovi tempi di percorso dei treni nelle tratte  Roma - Milano, Roma - Torino, Firenze Bologna ed, ovviamente, e per i collegamenti intermedi nello spirito di una spietata concorrenza ad Alitalia che, a sua volta, aveva aumentato il numero dei voli sempre tra e per queste città.

L’Italia per le Ferrovie dello Stato finisce a Roma o a Napoli. E tutto il resto del paese? E la Sicilia?

I dirigenti di FS sanno  che la Palermo-Messina aspetta, e non da ora, il completamento del raddoppio? Sanno che da Palermo per raggiungere Catania in treno  ci vuole una giornata lavorativa di un impiegato medio della pubblica amministrazione?

Ma gli amministratori siciliani, primo fra tutti il presidente della Regione, e, a seguire, i sindaci delle grandi città, si sono mai confrontati con i dirigenti di FS, con i ministri che hanno competenze su FS per conoscere programmi presenti e futuri del trasporto nell’isola?

Chiedo scusa  in anticipo se non sono stato particolarmente attento. Ma non mi pare che politici siciliani, di maggioranza o di opposizione, abbiano dato segni di vita in difesa del trasporto ferroviario nella nostra regione? Qualcuno ha rilasciato, in questa occasione, dichiarazioni per chiedere uno sforzo operativo di FS in Sicilia? E non sarebbe il caso di farlo?

Il governo nazionale ripete in continuazione che entro gennaio partiranno i primi cantieri per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina. Per quanto mi riguarda penso che i siciliani vorrebbero prima buone strade, autostrade, ferrovie veloci. Perché, invece di investire ingenti capitali in un’opera che è molto controversa e che non favorirebbe in nulla i movimenti interni all’isola, non si pensa a raddoppiare i binari ferroviari, rendere più sicure le autostrade, costruire nuove strade veloci che collegano meglio l’interno con le grandi città, assicurare treni più veloci e più puliti? Senza per questo togliere dai programmi futuri la costruzione del Ponte sul quale si sono scatenati gli appetiti di molti. Un programma alternativo al ponte darebbe immediatamente lavoro a migliaia e migliaia di operai  in ogni parte della regione favorendo anche uno sviluppo dei consumi e di quanto ne segue. Favorirebbe una maggiore mobilità interna all’isola e, anche per i turisti, sarebbe più agevole raggiungere mete che di solito vengono emarginate nei programmi delle grandi agenzie per le difficoltà di trasporto.

I programmi annunciati da Fs provano ancora una volta che l’Italia è un paese a due velocità. E il Sud e la Sicilia continueranno ad arrancare mentre altrove si corre.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009