Vincenzo Noto

 

FRUGARE NEL PRIVATO? UN GIOCO IMMORALE

Frugare nel privato non è certo un'operazione onorevole. Ma quando frugare nel privato consente di raggiungere obiettivi di sicurezza pubblica non altrimenti raggiungibili, allora, qualche eccezione bisogna pur farla. Naturalmente non mi riferisco agli scatti indecenti rubati oltre le mura dorate
della villa di Berlusconi. E', infatti, poco rispettoso della privacy, quella privacy garantita a parole da decine di disposizioni, mettere in pubblico immagini non autorizzate che ritraggono il privato. Mi riferisco invece alle cosiddette intercettazioni telefoniche o ambientali a carico di taluni personaggi pubblici dai quali la gente giustamente pretende comportamenti morali. Scorrendo le
pagine dei giornali che ne riportano testi emblematici, ci si deve infatti chiedere in che modo le autorità preposte all'ordine pubblico avrebbero potuto venire a conoscenza di vicende criminali agli stessi addebitabili senza che avessero avuto la possibilità di utilizzare tali strumenti.
Naturalmente, in questa materia, si pongono dei delicati problemi che attengono ai limiti di questa attività di indagine e, soprattutto, all'abuso che spesso se ne è fatta.

Non ci possiamo infatti associare a certa demagogia che ha fatto le fortune di qualche uomo politico( sic!) o di qualche giornalista. Credendo nel valore della persona umana e, quindi, rispettandone la dignità, cadremmo in palese contraddizione, se ci prestassimo a tali giochi. Ma questo non toglie che reputiamo necessario che queste attività investigative abbiano il loro corso salvo a regolamentarle meglio a cominciare dal fatto che si dovrebbero prevedere
pesanti sanzioni per chi utilizza i loro risultati per finalità che non corrispondono all'obiettivo
dell'indagine.
Una considerazione, però, va fatta. Proprio scorrendo qualche stralcio relativo a queste  intercettazioni, non possiamo che rimanere sconvolti dal degrado che ha raggiunto il ceto politico siciliano, un degrado che, per naturale ricaduta, investe lo stesso far politica snaturandone il
senso e degradandolo da nobile impegno per il bene comune a turpe mercato per il bene e le fortune personali.
Pasquale Hamel

 

 

progetto: SoMigrafica 2009