Vincenzo Noto

 

 

GIU’ LE MANI DALLA LIBERTA’ DI STAMPA

 

Le ultime dichiarazioni  su Rai e giornalisti di Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa di presentazione dei risultati raggiunti dal suo governo (molto diversi da quelli forniti da Istat a da ogni altro centro di ricerca), preoccupano non poco chi opera in questo settore e non intende essere comprato da un presidente del Consiglio proprietario di un impero televisivo e con le mani su gran parte della Rai. Abbiamo capito tutti, da tempo, che Berlusconi non tollera chi la pensa diversamente da lui e vuole mettere il bavaglio a quanti non essendo suoi dipendenti e, quindi, al suo soldo, devono stare zitti o si devono accodare ad esaltarlo.

I giornalisti, per natura, sono uomini liberi, pronti a rinunciare ad uno stipendio anche gratificante pur di sentirsi ed essere liberi fino in fondo. I giornalisti di regime non hanno avuto mai una buona accoglienza all’interno della categoria che certamente ha i suoi peccati da farsi perdonare, ma non deve assolutamente cedere alle serene del potere. Di ogni forma di potere.

Il rischio che corre la nostra comunità è che questa cultura invadente del potere che Berlusconi manifesta attraverso editti dal sapore insulso e piagnone, si diffonda oltre ogni limite nello stile di vita di noi italiani, diventati oggetto di ironia da parte di grosse fette, anche autorevoli, della stampa internazionale.

Sempre più gente ragiona alla berluscona pensando che la libertà di stampa è troppa auspicando che tutti la pensino allo stesso modo. Da un po’ di tempo cerco di sfuggire alle insinuazioni di chi, ogni volta che mi incontra, mi ricorda che lui la pensa in un altro modo e mostra fastidio perché ancora non la penso come lui.

La libertà è un valore, è un bene per tutti, dobbiamo augurarla soprattutto a chi la pensa diversamente da noi perché ci aiuti ad avere un pensiero il più vero possibile, anche se la verità oggettivamente non esiste perché ciascuno la coglie a modo suo.

Abbiamo bisogno di più libertà, di più voci che sappiano sfuggire alle bramosie dei padroni ben rappresentati nelle redazioni di tutti i giornali e televisioni, grandi e piccoli. Dobbiamo ricordarlo innanzitutto noi giornalisti, facendo memoria di quanta gente ha dato la vita per la nostra libertà e dei  giornalisti che ancora oggi vengono ammazzati per avere espresso liberamente il proprio pensiero, ovviamente diverso da quello di  chi comanda

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009