Vincenzo Noto

 

 

LA BELLEZZA CI SALVERA’

 

Dedicare un articolo ai temi dell'Estetica e della Bellezza potrebbe significare distrarre l'attenzione dai gravi e complessi problemi di natura economica, sociale, finanziaria, valoriale che l'intera umanità sta attraversando. Ma è proprio in tempo di crisi che occorre recuperare quei valori che posso no aiutarci a rivedere dal profondo le nostre visioni, a cambiare i nostri modelli comportamentali, i nostri stili di vita, le nostre scelte, le nostre decisioni, ad apprezzare quanto nella frenesia del quotidiano non sempre riusciamo a cogliere, l'arrivo della primavera, lo sbocciare di un fiore, il sorriso di un bambino, la bellezza di un paesaggio, recuperando la concezione salvifica della bellezza espressa da Dostoevskij.

Ognuno di noi, afferma nel suo ultimo libro (L'arte della vita) Zygmunt Bauman, è artista della propri a vita: che lo sappia o no, che lo voglia o no, che gli piaccia o no. Essere artista significa da re forma e struttura a ciò che altrimenti sarebbe informe e indefinito; significa imporre un ordine a ciò che altrimenti sarebbe caos.

Ricercare l'estetica, la bellezza è allora un modo di ripercorrere sentieri sicuri, occasioni di crescita, per sonale e relazionale. La bellezza la troviamo nei musei, nei paesaggi, nelle architetture, nelle persone che amiamo, ma soprattutto la possiamo cercare e trova re dentro di noi.

Voi ammettete, sosteneva il grande ma estro dell'estetismo,.John Ruskin, "che l'effettiva bellezza di ogni umano sembiante dipende da leggi immutevoli di forma e di espressione, e non dall'affetto che voi vi portate, o dal grado della vostra familiarità con esso: e lo stesso per la bellezza di ogni altra cosa esistente. Ora, pertanto io ritengo di poter dichiarare, senza pericolo di seria obbiezione, quella che a parer mio, è la verità: che la bellezza è stata destinata dalla Divinità ad essere uno degli elementi dai quali l'anima umana è continuamente corroborata; per ciò la bellezza si troverà più o meno in tutti gli oggetti naturali, ma acciocché noi giammai ci si possa saziare con essa e stancarsene, ben di rado essa è concessa a noi nei suoi gradi supremi. Quando ci imbattiamo in codesti supremi gradi della bellezza, noi ce ne sentiamo fortemente attirati, e la ricordiamo a lungo, come nel caso di una veduta o di un bel portamento".

Ma perché la bellezza ci affascina, si chiede Charles Pépin, tentando di analizzare un concetto che, come la qualità, è difficile da definire, da esprimere, da valutare, da concepire.

"Se la bellezza ci affascina (dal latinof ascinum: incantesimo ma anche maleficio) è perché ha su di noi un potere reale. Ora, questo potere non può che venirle dalla forma, dalla "bella" forma. Noi, animali umani, ci vantiamo di vivere per dei valori , delle idee. Sosteniamo di essere superiori agli altri essere viventi in virtù della no straragione o del nostro linguaggio, eppure una semplice forma, per il semplice fatto che è bella, ha il potere di affascinarci. Ma la bellezza ci affascina perché ci riconcilia con noi stessi, perché instaura in noi la pace o piuttosto una tregua che vorremmo prolungare. Essa dura soltanto finché dura l'esperienza estetica, e tuttavia somiglia all'eternità. La bellezza ci affascina perché ci permette di provare intimamente la nostra libertà di giudizio: noi non cerchiamo le ragioni del nostro giudizio in nessun altro luogo che non sia la nostra natura, e soprattutto il nostro piacere. Affermare "è bello" significa allo stesso tempo affermare se stessi.

Tutti sono in grado di scoprire la bellezza, di apprezzarla, di difenderla. In occasione di un incontro recentemente avvenuto all'Isida per la presentazione del suo libro "Talento da svende re", Irene Tinagli, giovane, bella ed affermata ricercatrice di Pittsburg, ha riferito di un a ricerca compiuta negli Stati Uniti con lo scopo di identificare gli elementi caratteristici apprezzati dagli abitanti dei

centri urbani (dai servizi alle scuole, al traffico, all'offerta ricreativa e culturale, fino ai parchi e alla bellezza estetica) . Con una certa sorpresa, analizzando l'impatto di una serie di possibili determinanti della soddisfazione, l'elemento estetico e la bellezza fisica del luogo di residenza sono emersi come il secondo fattore più importante, con un coefficiente di correlazione superiore a quello registrato da variabili come l'offerta di case a basso costo, il traffico, la presenza di scuole e

di università o l' offerta di lavoro. È interessante rilevare che tale correlazione vale per cittadini di ogni età, sesso e condizione sociale, a dimostrazione del fatto che l'elemento estetico e culturale non è qualcosa di elitario a beneficio di pochi, ma un aspetto apprezzato da tutti i cittadini indipendentemente dal loro livello di ricchezza, istruzione, sesso ed età. La bellezza e l'estetica dell'habitat urbano sono importanti non solo per il loro impatto immediato, visivo, ma perché possono influire su meccanismi psicologici e sociali importanti (la bruttezza crea violenza).

Salvatore La Rosa

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009