Vincenzo Noto

 

 

FESTE DI FINE ANNO !

 

In questi primi giorni del nuovo anno le cronache riportano due notizie sulle quali vale la pena una qualche riflessione.

La prima riguarda l’attività posta in essere contro l’evasione fiscale, attività che molti auspicano a parole ma mal tollerano nei fatti, che pesa per oltre 120 miliardi l’anno sul bilancio dello Stato.

In occasione delle feste di fine anno, alcuni ispettori del fisco hanno proceduto -  in quel di Cortina - ad una serie di verifiche durante le quali sono stati scoperti un centinaio di evasori che pur essendo in possesso di auto di lusso e colti in flagrante a spendere ingenti somme in acquisti, sono risultati titolari di redditi da fame.

Ebbene, numerosi esponenti politici, in particolare dello schieramento di centrodestra per rispetto a tanti loro elettori in regola col Fisco e perdendo una buona occasione per elogiare l’iniziativa, hanno invece tenuto a stigmatizzare l’accaduto e polemizzare con l’Agenzia delle Entrate per questo loro “accanimento” (sic!) nei confronti dei “cittadini ricchi del Nord”.

Tra le tante scomposte reazioni vorrei soffermarmi su due in particolare: l’accusa di alimentare la demonizzazione della ricchezza ed il fatto che ciò sia avvenuto in una località del Nord e non al Sud.

Relativamente a quest’ultimo aspetto, ritengo che i “cittadini onesti” siano interessati ad una lotta all’evasione senza confini: ben venga dunque l’attività di controllo anche da queste parti.

Quanto alla demonizzazione della ricchezza (chissà perché evocata sempre proprio dai ricchi) non ha nulla a che vedere con l’evasione fiscale; questa , oltre che un reato mai sufficientemente ed esemplarmente punito, rappresenta una distorsione della concorrenza e del mercato ed una ingiustificata esclusione di molti soggetti privati dalla fruizione di benefici cui, invece, avrebbero legittimamente diritto.

Ora che gli evasori si lamentino di essere perseguiti non stupisce; indigna invece che parlamentari, anche autorevoli, non trovino di meglio che difendere una minoranza di disonesti contro una maggioranza di cittadini che assolvono ai propri doveri, in un Paese chiamato, dopo la favola della “crisi inesistente”, a enormi sacrifici.

D’altra parte come dimenticare che si tratta di degni epigoni di quel tale che si autodefinì  “migliore statista dal dopoguerra” il qualche tempo fa dichiarò “moralmente giusto non pagare le tasse”.

Il vero problema è, piuttosto, il livello della tassazione che tuttavia dipende dall’esercizio del buon governo. I cittadini onesti, indipendentemente dallo schieramento politico che sostengono,  si aspettano azioni esemplari e comportamenti conseguenti e non dichiarazioni stravaganti.

La seconda notizia riguarda l’On. Calderoli. Si, l’ex ministro della semplificazione.

A proposito, c’è qualcuno che sappia esattamente cosa abbia fatto costui?

Bene, il suddetto autorevole esponente della Lega, nel tentativo di anestetizzare il proprio elettorato al quale deve dare conto dell’azione fallimentare del Governo di cui il suo partito non solo ha fatto parte ma è stato il principale supporter, si è incaricato di portare avanti la battaglia per la caduta del Governo presieduto dal Sen. Monti, posizione, beninteso, più che legittima.

Il fatto è, però, che dopo le esuberanti manifestazioni goliardiche – che il Presidente Schifani ha definito “indecenti” (così come lo furono quelle del suo collega di maggioranza Strano che si esibì in un assaggio di mortadella in occasione della caduta del Governo Prodi)  ma che a me sono sembrate patetiche, se non altro per l’età dei goliardi - il nostro ha pensato di aver finalmente trovato il motivo per “infliggere” all’inviso Monti il colpo mortale e costringerlo alle dimissioni. Ha presentato un’interrogazione per conoscere – udite! - se risponde al vero la notizia secondo la quale il Presidente Monti la sera del 31 dicembre avrebbe organizzato nella sua residenza di Palazzo Chigi una festa, il cui costo sarebbe stato sostenuto con pubblico denaro. L’interessato, come si legge dai resoconti giornalistici, pare abbia compiutamente risposto fornendo tutte le indicazioni che ha ritenuto utili, anche se l’interrogante pare sia rimasto insoddisfatto.

Ora che l’opposizione debba fare il cane da guardia dell’Esecutivo è cosa buona e giusta, ma che qualcuno creda o voglia farci credere che un Governo nato sulle macerie del fallimento di una classe politica  ed alla prova di una delle più gravi crisi che attanaglia il Paese debba dimettersi perché il suo Presidente ha festeggiato con figli e nipoti le feste di fine anno è cosa risibile per le persone di buon senso, se solo si pensa a quello che ha combinato il suo predecessore, che però il nostro, evidentemente in preda a grave amnesia, ha del tutto rimosso.

Che cosa dire, in conclusione: che ci meritiamo la classe politica che abbiamo?

Assolutamente no. Dobbiamo solo sforzarci di pensare a queste cose e ad altre, anche più importanti, quando siamo chiamati ad esprimere il nostro voto e, soprattutto, a rivendicare il diritto di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento. D’altra parte se l’attuale legge elettorale dallo stesso Calderoli è stata definita una “porcata”, quanto meno in questo non vedo ragione per non essere d’accordo con lui.

 

Salvatore La Mantia

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009