Vincenzo Noto

 

 

LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN SICILIA

 

 

    Sarà perché la notizia è uscita in pieno ferragosto, sarà perché qualcuno ha interesse a che meno se ne parli meglio è, il fatto sta che è stata dedicata poca attenzione ad un dato relativo alla disoccupazione giovanile in tutta Italia e in particolare nella nostra regione. La Sicilia ha la bandiera nera:i giovani in cerca di lavoro superano il 28 per cento. Numeri da crisi atroce, numeri che in altri contesti avrebbero costretto i politici a confrontarsi e ad individuare vie d’uscita ad una situazione che rischia di diventare esplosiva.

     Al Nord, mediamente, i giovani disoccupati non superano la cifra del 10 per cento, che è già abbastanza pesante, e certamente collegata ad una crisi di non facile soluzione. Ma in Sicilia abbiamo superato ogni più pessimistica previsione e non è difficile pronosticare che ci avviamo ad ottenere altri incresciosi record. E c’è pure chi fa notare che molti giovani un lavoro non lo cercano più consapevoli che è impossibile trovarlo e si avviano ad una età adulta senza potersi costruire una famiglia mantenuti dalle pensioni dei genitori e dei nonni quando ci sono anche questi.

    Ma i partiti di governo e di opposizione, invece di stare a discutere delle Province da togliere o da lasciare, o di riforme che non si fanno mai, perché non affrontano decisamente il problema della disoccupazione giovanile individuando iniziative piccole e grandi che possano ridare speranza a tanti giovani che rischiano anche di ammalarsi seriamente per la mancanza di un futuro dignitoso?

    Il governo nazionale sembra avere altri interessi che nulla hanno a che vedere con i problemi delle povertà in continuo crescendo ma ci chiediamo con profonda amarezza: i politici cattolici che ci stanno a fare al governo o all’opposizione? Se non si fanno paladini dei più poveri a che titolo possono dire che rappresentano tutti gli italiani, soprattutto quelli che non contano nulla? Sperare nel presidente del Consiglio impelagato a fare i suoi interessi in tante direzioni è tempo perso perché ha abbondantemente dato prova di incapacità e di insensibilità verso i problemi dei più deboli. Perché non si individuano persone e istituzioni in grado di affrontare con qualche credibilità questi temi? La Chiesa italiana, le diocesi, gli uffici diocesani per il lavoro, non hanno nulla da proporre?

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009