Vincenzo Noto

 

 

PER LA LIBERTA’ DI  STAMPA E PER LA DEMOCRAZIA

Come giornalista professionista ho già dato la mia incondizionata adesione alla manifestazione organizzata dalla federazione nazionale della stampa a Roma e sarò presente il prossimo 19 settembre in una delle piazze italiane dove saranno organizzate momenti di forte protesta in difesa della democrazia in Italia, che ha al suo centro la libertà in cui devono operare i mezzi di informazione.

La situazione italiana è del tutto anomala in riferimento alle legislazioni di altre paesi perché un solo uomo possiede e controlla tutto il sistema televisivo e tanti giornali che condiziona pure con i contratti pubblicitari di sue società. Il vergognoso attacco del giornale di Berlusconi al direttore Dino Boffo di Avvenire, le querele a Repubblica, solo perché si permette di ritornare quotidianamente su dieci domande su cui Berlusconi non ha trovato né il tempo, né tantomeno il coraggio, di rispondere, all’Unità per articoli pubblicati sulle sue disfunzioni sessuali (notizie diffuse dalla ormai moglie Veronica Lario che dovrebbe conoscere bene la situazione), le minacce alla redazione di Rai tre, l’esclusione di giornalisti non graditi da programmi televisivi, con il consenso di dirigenti e programmatori da lui nominati attraverso meccanismi governativi molto selettivi politicamente, sono la punta di un iceberg che deve preoccupare non poco quanti hanno a cuore la libertà e la democrazia nel nostro paese, compresi tanti giornalisti che oggi piegano la schiena, in maniera a volte incomprensibile, diventando carnefici di propri colleghi.

La situazione italiana si è fatta molto grave anche perché a livello internazionale il nostro paese conta meno di zero e qualche collegamento ancora esiste solo con Ghedaffi e Putin, due compagni di processione non molto esemplari, mentre si minaccia di non far più funzionare il Consiglio d’Europa per le dichiarazioni di porta voci regolarmente autorizzati come dice Barroso. La rabbia che il presidente del Consiglio mostra di avere incorporata da tanto tempo, gli insuccessi nella politica quotidiana legati anche alle difficoltà economiche generali, le prese di distanza della Chiesa dalle sue esternazioni, il distacco che nel mondo cattolico si fa sempre più forte, rischiano di far saltare ancora di più i nervi al presidente del Consiglio che potrebbe giocare a «muoia Sansone con tutti i filistei». Solo che lui ha un patrimonio di circa 20 mila miliardi di vecchie lire, e molti filistei affollano le mense della Caritas e i guardaroba dei centri di solidarietà. Finché siamo in tempo difendiamo la libertà conquistata da una lotta partigiana e di resistenza che ci ha liberati dal fascismo che oggi rischia di prendere piede, anche se in forme vellutate, mettendo in campo molti soldi.

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009