Vincenzo Noto

 

 

LIBERTA’ DI STAMPA E CREDIBILITA’ DEI GIORNALISTI

  

    I giornalisti rivendichiamo, e con molte ragioni a nostro favore, la libertà di informazione, sia nell’accesso alle notizie, come nella loro diffusione attraverso giornali, televisioni, radio, internet ed ogni altro mezzo che le tecnologie mettono a nostra disposizione. Soprattutto in questo periodo, e lo abbiamo fatto anche noi, viene denunciata una pressione indecorosa sul mondo dell’informazione controllato in straordinaria proporzione dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ormai non manca neppure di offendere i giornalisti che non la pensano come lui o si permettono di criticare le sue scelte governative o di vita privata molto chiacchierata.

   I rapporti tra potere e mondo dell’informazione sono soggetti sempre a scintille, anche perché la proprietà dei mezzi è nelle mani di chi ha potere politico od economico e, se non ce l’ha, si serve dei giornali per acquisirlo o contrastare altri gruppi che il potere ce lo hanno realmente.

  Quando i giornalisti rivendicano la libertà di informare sanno benissimo che si muovono all’interno di un sistema dove i controllori fanno di tutto per esercitare il loro mestiere servendosi di altri colleghi, senza darlo a vedere e, molto spesso, sono costretti a fare buon viso a cattivo gioco. E qualche volta è a rischio il posto di lavoro e non tutti hanno il coraggio o la possibilità di rivendicare la libertà dinnanzi al pane per i propri figli.

  Mentre, però, i giornalisti lottano, giustamente, per rivendicare la libertà di informazione,  non devono dimenticare che la loro credibilità è messa in crisi anche per un certo stile di fare informazione che troppo spesso annulla i confini tra esagerazione e falsità. Purtroppo tanta gente non crede ai giornali o all’informazione televisiva perché, conoscendo direttamente l’argomento di cui si parla, è costretta a costatarne la lontananza dalla realtà. Non è difficile sentire una frase che ci umilia: cose di giornali! La credibilità in questa professione la si costruisce giorno per giorno non privilegiando il sensazionalismo o la ricerca della notizia là dove non c’è, quando addirittura, come è capitato in questi giorni si dice il contrario di quanto accaduto: il Tar del Lazio ha respinto un ricorso contro una legge governativa in materia di vita umana e i giornali hanno scritto tutto il contrario. Così non si difende la libertà di informazione e si rischia di squalificare anche i colleghi che intendono svolgere con la massima dignità possibile un mestiere soggetto a molti ricatti.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009