Vincenzo Noto

 

 

 

LA MINACCIA DI GHEDDAFI E IL SILENZIO DI BERLUSCONI

 

I ministri Maroni e Frattini hanno liquidato subito il grave attacco dei libici contro il motopeschereccio “Ariete” parlando di un incidente, mentre tutto lascia pensare, compresa la dinamica degli avvenimenti, che da parte dei libici ci sia stato un attacco  preventivo ai pescatori di Mazara del Vallo per intimorirli e impedire loro di continuare a pescare in acque notoriamente internazionali ma che Gheddafi  considera acque territoriali. Berlusconi non fa sentire la sua voce in difesa della  flotta siciliana perché ( e lo si è visto da come ha accolto a Roma Gheddafi) se non parla con lui e Putin non ha più interlocutori né in Europa né nel mondo intero. I pescatori siciliani non possono contare affatto sul governo italiano, anzi rischiano di essere considerati dei provocatori. Il comandante del peschereccio, Gaspare Marrone, ha subito chiarito le cose negando che si potesse trattare di un incidente (tesi governativa) e ha spiegato come sono stati aggrediti in acque internazionali e inseguiti con grave pericolo per la loro vita mentre sei finanzieri italiani erano all’interno della “motovedetta italiana  regalata dall’Italia” ai libici che continuavano a sparare.

          Soltanto la Chiesa, con le parole del vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero è intervenuta in difesa dei pescatori aggrediti. Monsignor Mogavero ne ha approfittato per chiedere che si chiarisca una volta per sempre la territorialità delle acque  a norma del diritto internazionale evitando l’arbitrio dei libici che mettono a rischio l’intera flotta peschereccia di Mazara che da lavoro a miglia di persone molte delle quali nordafricane.

“ Nel canale di Sicilia – dice monsignor Mogavero – si spara troppo facilmente e il governo è inerte.” Una accusa accolta dal silenzio governativo ma che fa tanto rumore nell’opinione pubblica che non ha per nulla digerito lo stile dell’accoglienza di Gheddafi a Roma come non digerisce i maltrattamenti a cui sono sottoposti nelle carceri libiche i nordafricani che tentano di arrivare in Italia in maniera clandestina. La magistratura di Agrigento ha sottoposto a sequestro il peschereccio ovviamente con grave danno economico per quanti vi lavoravano. Bisogna fare al più presto chiarezza sulle norme internazionali per dare a molti pescatori siciliani la tranquillità di svolgere dignitosamente il proprio lavoro senza rischiare di essere accolti a fucilate.

Una domanda: Berlusconi, Frattini, Maroni sono nelle condizioni di dire una parola in difesa dei pescatori di Mazara del Vallo e di avviare a soluzione il contenzioso Italia - Libia? O continuano a pensare che non c’è nessun contenzioso ma soltanto una presenza illegale dei pescatori siciliani in acque libiche?”

 

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009