Vincenzo Noto

 

ELEZIONI EUROPEI, MANCANO I PARTITI

 

Centrale nel sistema democratico è la regolamentazione elettorale, ma ugualmente centrale  è il sistema di partecipazione politica. Le elezioni senza un sistema strutturato ed articolato di partecipazione politica si riducono a sondaggi e a verifiche di orientamenti e a plebisciti per verificare il consenso alle rappresentanze e ai governi.

La partecipazione politica è lo strutturale e strutturato rapporto tra i veri livelli della comunità politica, comunale, provinciale, regionale, nazionale, sopranazionale  e internazionale e i sugli enti esponenziali ai vari livelli. Strumento di questo rapporto sono i partiti politici.

La comunità politica nell’ambito dell’affermazione dei diritti umani, dei processi di costituzionalizzazione giuridico-politici e dell’integrazione continentale e subcontinentale come è  quello dell’Unione Europea. Le elezioni europee si collocano obiettivamente nel quadro del processo d’integrazione politica europea, processo  che si è inceppato con il fallimento dell’approvazione del Trattato per l’adozione della costituzione dell’Unione Europea come confederazione.

L’Unione Europea è rimasta una unione mercantile economica, finanziaria e monetaria e un apparato burocratico, priva di anima culturale e politico-sociale.

E’ asfittica la vita democratica dell’Unione Europea perché non è attuato il principio della democrazia rappresentava e il diritto di libertà di associazione politica a livello europeo non è pienamente attuato. Infatti non abbiamo ancora veri partiti politici a livello europeo, che contribuiscono a formare una coscienza politica europea e ad esprimere la volontà dei cittadini europei.

Manca la legge europea che fissi lo statuto dei partiti politici a livello europeo e mancano le norme relative al loro finanziamento. Il Partito Popolare Europeo e il Partito Socialista Europeo, per citare i due maggiori gruppi del Parlamento Europeo, non sono affatto veri partiti ma solamente gruppi parlamentari senza un  legame strutturale con i partiti europei, che ancora non hanno uno statuto costituzionale e istituzionale europeo.

E’ questa la vera ragione della non partecipazione elettorale della maggior  parte dei cittadini degli Stati dell’Unione Europea.

In Italia poi mancano lo statuto costituzionale dei partiti, la loro regolamentazione legislativa, la loro registrazione centrale e regionale che assicuri la democraticità della loro organizzazione, la legge che disciplini il loro finanziamento ed il controllo pubblico della loro finanza e dei loro patrimoni. In Italia non c’è alcuna possibilità per verificare pubblicamente la democraticità interna dei partiti e misurare la loro rappresentatività e per garantire la partecipazione democratica degli iscritti alla vita interna degli stessi partiti e alla determinazione della loro politica.

I partiti della Prima e della Seconda Repubblica non sono ancora strumenti adeguati per il concorso democratico e per la partecipazione politica dei cittadini alla vita politica locale, regionale e nazionale, perché la loro vita organizzativa, il loro ruolo istituzionale e la loro funzione per l’esercizio dei diritti e delle libertà politiche non sono ancora adeguatamente regolamentati nell’ambito dei diritti e doveri politici dei cittadini.

Giuseppe Barbaccia

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009