Vincenzo Noto

 

   

RITORNA IL MILAZZISMO?

Molti lettori non ricorderanno nemmeno questo neologismo politico che in Sicilia, e non solo, ha dominato la scena politica regionale per un lungo periodo tra la seconda metà degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta. Il termine fa riferimento a Silvio Milazzo, un politico originario di Caltagirone, amico di  Mario Scelba, famoso ministro degli interni, e discepolo di don Luigi Sturzo, fondatore del partito Popolare.

Milazzo, per superare veti, contrasti e pressioni di vario genere interne ed esterne alla Democrazia Cristiana, ma anche per la voglia di arrivare a fare il presidente della regione, è riuscito a formare un governo a sala d’Ercole con trasfughi provenienti da tutti i partiti: democristiani, comunisti, socialisti, liberali e missini (ex fascisti). E per alcuni anni ha governato, dando vita anche ad un partito autonomista regionale, UCS (Unione Cristiano Sociali) che per qualche anno ha tenuto banco conquistando comuni, province e altri organismi di potere.

A leggere le dichiarazioni che autorevoli esponenti di partito fanno ogni giorno in Sicilia (meno si governa e più si parla), data per sicura la  fine della maggioranza che sostiene Raffaele Lombardo, spezzoni di diverse aree politiche potrebbero mettersi insieme e costituire una nuova maggioranza assembleare in grado di consentire a Lombardo di restare al timone di una barca che gli ha consegnato una stragrande maggioranza di siciliani. Come governerà e se lo faranno governare è tutta materia da vedere, ma intanto anche se i leaders da Cuffaro a Genovese, da Alfano a Bianco escludono tassativamente ogni cambio di maggioranza o ogni forma di inciucio, comincia a farsi strada l’ipotesi di un milazzismo di ritorno. L’opposizione fa sapere a chiare lettere che non si presterà a nessuna operazione di ribaltamento di maggioranza perché già considera un successo l’alto grado di litigiosità in cui versa miseramente la maggioranza di governo. Questo nelle intenzioni. Ma se si va a guardare nei dettagli quanto è avvenuto (passato, quindi, non futuro) nel preparare le liste in alcuni dei maggiori centri dove si vota fra qualche giorno per rinnovare i consigli comunali, si percepisce nettamente che già alcuni passaggi sono avvenuti. L’Mpa, il partito del governatore Lombardo, è alleato del centrosinistra e cerca voti contro gli alleati di Palermo e di Roma. Un fatto soltanto locale? O siamo in presenza di un messaggio che viene mandato a nuora perché suocera intenda.

In ogni caso inviterei tutti a tenere presente questa parola: millazzismo e a consultare qualche enciclopedia o storia dei movimenti politici.

Vincenzo Noto

 

    

 

 

progetto: SoMigrafica 2009