Vincenzo Noto

 

 

SOLO UN MIRACOLO POTRA’ SALVARCI?

 

La situazione politica italiana si è fatta nelle ultime settimane ancora più complessa. Tutto gravita intorno alla fine del berlusconismo che sta dando gli ultimi rantoli, e la mancanza concreta di una alternativa credibile capace di imporsi all’attenzione dei paesi più avanzati del mondo.

I dati economici sono sostanzialmente negativi e la speculazione più disonesta ne approfitta per lucrare sulla pelle della povera gente. E c’è pure chi rievoca quanto accaduto nel 1992 non soltanto come un dato accademico ma come concreta possibilità anche nei nostri giorni. Sarebbe un disastro. Svalutazione monetaria, riduzione della ricchezza, crisi sempre più estesa e palpabile, disoccupazione galoppante.

Tutto fa pensare che non sarà una estate tranquilla per nessuno, governanti e governati. C’è solo da sperare che i politici più avveduti evitino pagine di sofferenze alla nostra comunità.

Purtroppo, tra i politici più avveduti, non c’è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, frastornato per la micidiale botta che ha preso sul Lodo Mondadori. Trattandosi di uno scontro a vertici molto alti e, soprattutto molto ricchi, c’è da pensare che la vicenda non si chiuderà molto presto e nel nostro paese, afflitti da problemi enormi, saremo costretti ad occuparci ancora degli affari personali di Berlusconi, delle sue aziende, dei suoi soldi che spende come gli pare e piace, con le donne sempre più giovani e sempre più disponibili. C’è pure chi teme che Berlusconi, che non brilla per saggezza politica, possa preferire il famigerato muoia Sansone con tutti i filistei visto che lui i suoi soldi al sicuro ce li ha ed anche abbastanza per vivere diverse vite.

Nessuno che parli del lavoro che non c’è e che continua a diminuire, nessuno che pensi a quanti non riescono più a pagare l’affitto di casa o a mettere insieme il pranzo con la cena, e vengono dimenticati i giovani che nel Meridione per il cinquanta per cento non trovano un lavoro dignitoso e sono costretti a vivere con le pensioni dei genitori o delle nonne. Nessuno sembra avere l’autorevolezza morale e politica di parlare a nome degli sconfitti, nemmeno la Chiesa che ha assunto il ruolo di chi non vede, non parla e non sente, confidando in maniera esagerata in un miracolo che tarda a venire e, certamente, non appare all’orizzonte. O, forse, trattandosi di un vero miracolo, gli osservatori politici e dei fatti economici non sono particolarmente attrezzati a coglierne i segni di una probabile presenza.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009