Vincenzo Noto

 

 

MISILMERI, SCRITTA INNEGGIA ALLA MAFIA

 

Mislmerinews ha diffuso con molta preoccupazione la notizia offrendone anche la foto di una scritta inneggiante alla mafia apparsa il sedici giugno su un muro di via G. Verdi. Le autorità comunali hanno subito fatto ripulire il muro, ma resta, in molti, l’atroce domanda di chi ha potuto commettere un simile oltraggio ad una cittadina che soffre sulla sua pelle il problema della delinquenza organizzata. Episodi anche recenti hanno aperto piaghe che stentano a rimarginarsi in un comprensorio che è periferia di Palermo, ma anche nodo essenziale per il collegamento con l’area del Corleonese.

La spiegazione più diffusa è che si sia trattato del gesto di qualche ragazzo, certamente cretino, che abbia voluto dare sfogo ai suoi istinti di contraddizione, sapendo che così faceva un male enorme alla comunità di Misilmeri, quella che lavora e onestamente si guadagna da vivere ed ha tutto da perdere nel vedere infangato il nome del paese. Non è, comunque, da escludere l’ipotesi che qualche affiliato o suo stretto schiavetto, abbia voluto dire a tutti che a Misilmeri comandano sempre loro, nonostante i seri colpi che hanno subito per l’impegno delle forze dell’ordine. E nonostante l’impegno della chiesa che, in tutti i modi, forma i ragazzi alla legalità e al rispetto dei diritti umani.

La tentazione a chiudere quanto è accaduto nella definizione di una ragazzata è molto forte, ma senza per questo farne un caso oltre la sua reale consistenza, tutte le centrali educative devono porsi seriamente il problema di come diffondere tra i ragazzi la cultura della legalità, dell’osservanza delle regole della convivenza civile, dalle più piccole come fare lo stop, al pagamento delle tasse e al rispetto della libertà di tutti.

Quella scritta, “viva la mafia”, deve diventare una domanda per tutti. Genitori per primi, maestri e docenti, uomini di cultura, parroci e catechisti e quanti, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, hanno a cuore le sorti della nostra martoriata Sicilia. E la domanda è questa: che cosa faccio io perché la mafia venga progressivamente sconfitta? Se concludiamo che personalmente non possiamo fare molto siamo sulla strada sbagliata. Gli spazi operativi sono tanti, sono ampi e lo sono per tutti.

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009