Vincenzo Noto

 

 

LA CULTURA DEL NATALE E…NOI

 

  

Cominciano ad apparire nelle grandi città i primi cartelloni pubblicitari che invitano ad organizzarsi per le grandi spese natalizie. Un messaggio che, come ogni anno, rischia di stravolgere i valori del Natale riducendolo per molti ad una occasione per scambiarsi regali più o meno costosi.

Da un punto di vista cristiano nulla di più deleterio perché il Natale, incarnazione di Dio che si fa uomo per salvare l’umanità coinvolta nel peccato dalle scelte di Adamo ed Eva, finisce con il trasformarsi in una festa nella quale il regalo (richiama certamente il dono di Dio all’umanità) ha un ruolo troppo sproporzionato perché non aiuta a cogliere il messaggio spirituale del darsi, ma solo quello del dare

Perché ciò che ha fatto Dio con l’incarnazione di Gesù sostanzialmente siamo chiamati a farlo tutti ogni giorno, incarnarci nelle situazioni più varie per aiutare chi si trova in difficoltà ed ha bisogno di un sostegno anche piccolo che solo noi che conosciamo l’esistenza del bisogno possiamo in qualche modo dare.

Anche la presenza degli alberi di Natale, delle luci fantasmagoriche non sempre aiuta a tenere presente il reale significato del Natale. Forse il presepe, quando non prevale la tecnologia sulla fantasia, riesce ancora a ricordarci le condizioni di povertà reale del primo Natale, ma di presepi se ne vedono sempre meno in giro e tanti ragazzi non vengono più stimolati a sfruttare qualche angolo della casa per dare ospitalità a questa bella tradizione.

Un aiuto a riscoprire i veri valori del Natale può forse venire dalla situazione economica che il nostro paese sta attraversando. Ma a fare i sacrifici saranno i più poveri perché i ricchi non rinunceranno a nulla, nemmeno ai viaggi nelle zone più chic così che al ritorno hanno qualche cosa da raccontare.

La situazione economica nazionale ed internazionale potrebbe favorire una svolta culturale nel modo di vivere le festività natalizie purché quanti si trovano in condizioni di poterlo fare non dimentichino le famiglie più povere che molto spesso vivono a poca distanza da noi, almeno fisicamente.

 

VINCENZO NOTO

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009