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NUOVE ELEZIONI E VECCHIA CONFUSIONE

 

Il prossimo 28 ottobre noi siciliani ritorneremo a votare per eleggere i novanta deputati all’Assemblea regionale ed anche il presidente del governo regionale dopo le dimissioni ormai inevitabili di Raffaele Lombardo. Se ne va senza lodi e per tanti con molta infamia.

Certo è che la Sicilia in questi quattro anni non ha particolarmente brillato mentre il lavoro è continuato a mancare e l’Assemblea regionale non ha inciso per nulla nello sviluppo della regione. Possiamo parlare di fallimento di una classe politica? Senza dubbio.

E non dobbiamo dimenticare che Cracolici del Pd ha costretto il suo partito ad appoggiare Lombardo tranne negli ultimi giorni. E Lombardo, forte dell’appoggio di Cracolici, ha fatto quello che ha voluto soprattutto nel nominare gente a lui molto vicina negli incarichi dirigenziali di enti regionali e consigli di amministrazione vari.

Un elemento che aggiunge confusione a confusione è dato dal fatto che personalità del mondo culturale, dell’economia e della società civile interpellate sulla loro volontà di partecipare alle prossime consultazioni elettorali fanno sapere che non sono assolutamente interessate né intendono confrontarsi con chi in politica ci scende solo per interessi di famiglia o di gruppo. Anche personalità del mondo cattolico si considerano poco interessate a partecipare ad una consultazione elettorale magari nella stessa lista di personaggi che hanno abbondantemente demeritato agli occhi dei siciliani.

In ogni caso si apre per la Sicilia da qui al 28 ottobre un periodo particolarmente difficile non solo sul piano politico ma anche su quello economico dal momento che ogni incertezza politica non manca di avere subito le sue concrete ricadute sul piano economico. E in una regione dove la disoccupazione giovanile supera il cinquanta per cento c’è poco di che stare tranquilli e godersi l’estate partecipando ad una infuocata campagna elettorale.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: CytyMy