REGIONE. MAGGIORANZA E GOVERNO ALLO SBANDO.

E L’OPPOSIZIONE…

 

 

    Saverio Romano, candidato dell’Udc al parlamento europeo, ha approfittato della presenza a Palermo del leader nazionale Pierferdinando Casini per l’apertura della campagna elettorale, per dire sostanzialmente al governatore Lombardo che il tempo della fiducia è terminato. Sarà perché tutti sono candidati e alla ricerca di visibilità e di consensi, sarà perché il governo regionale non riesce a produrre nulla di buono e la stessa finanziaria è stata contestata in più parti dal commissario dello Stato il cui ruolo  a sua volta viene contestato decisamente da tutte le cariche istituzionali e ovviamente dai partiti, il fatto è che non c’è pace all’interno della maggioranza. Lo stesso ex governatore Cuffaro contesta il clientelismo del suo successore che, a sua volta, contesta il parlamento perché nella notte della finanziaria è stato particolarmente generoso con enti culturali, religiosi, assistenziali e a volte anche nulla facenti e, spesso, solo sigle fantomatiche di portaborse molto utili nelle campagne elettorali. Alcuni di questi enti sono la longa manus di segreterie politiche di deputati che dettano legge nel territorio di appartenenza e sistemano piccole clientele. Ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio perché ci sono realtà culturali di eccellenza che ricevono contributi. Faccio solo due esempi, il centro Ettore Maiorana di Erice e la Facoltà teologica di Palermo ( ma ce ne sono anche altri) che svolgono un lavoro di eccellenza che fa onore alla Sicilia.

     Come sempre il problema è della mediocrità e del clientelismo  che tardano a morire in una regione che avrebbe bisogno di volare molto alto, ed invece ogni occasione è buona per scontrarsi sulla destinazione di risorse non secondo logiche  di sviluppo ma secondo appartenenze politiche. Un altro esempio davvero avvilente. La Regione vanta un credito di quattro miliardi dal governo nazionale dal Fas (fondo per aree sottosviluppate) ma gli organismi nazionali, il Cipe in prima fila, non assegnano la cifra perché Lombardo potrebbe approfittarne in campagna elettorale ricavandone un vantaggio sul suo rivale Castiglione del partito della libertà. E in queste lotte di basso impero chi ne fa le spese, ricevendone un danno irreversibile, sono sempre i siciliani e la Sicilia costretta a vivere di elemosine fatte dal governo nazionale o europeo. Non c’è da farsi alcuna illusione che le cose possano cambiare nel giro di pochi mesi. Si tratta di una cultura politica deteriore che ha radici molto profonde in un tessuto di bisogni atavici e di ascarismo imperante.

    E in tutto questo brilla per assenteismo l’opposizione che avrebbe materia abbondante per farsi sentire ed, invece, sembra fare da spalla ad un regime che scricchiola pericolosamente. A sua volta l’opposizione lamenta il fatto che non ha spazio sui giornali notoriamente schedati in Sicilia con i partiti di governo, sempre per il solito motivo di contributi concessi a spese dei siciliani. E così la Sicilia continua ad agonizzare sotto gli occhi di tutti impegnati a fare la campagna elettorale. 

progetto: SoMigrafica 2009