Vincenzo Noto

 

 

PENSIONATO D’ORO E GENTE CHE NON MANGIA

 

Ha suscitato molta reazione mista a rabbia la notizia che un funzionario della Regione, Felice Crosta, è andato in pensione e avrà ogni giorno dalla amministrazione che certamente avrà servito lodevolmente, la piacevole cifra di 1369 euro. In un anno prenderà, senza tenere conto delle tasse, circa 400 mila euro. Scandalizzati? Arrabbiati? Delusi?. Di più, molto di più che possiamo esprimere con un ricchissimo termine siciliano: schifiati.

Schifiati perché viviamo all’interno di un paese dove queste cose siano possibili. C’è gente che non prende più di 400 euro al mese ed un funzionario che è stato retribuito molto bene sempre per un servizio reso alla società non saprà dove mettere i soldi. O forse lo saprà benissimo.

Nel mio piccolo ho voluto parlarne ai poveri che frequentano ogni giorno la mensa della Caritas di Monreale e devo ammettere che le reazioni sono state molto dignitose. Molti non si rendono conto della cifra che verrà erogata mensilmente, ma chi qualche cosa riesce a capirla ha concluso soltanto con una parola che i ben pensanti giudicheranno qualunquista: sono tutti ladri. E così si diffonde sempre di più la convinzione che c’è una classe privilegiata che può permettersi quello che vuole perché, anche se spesso non è vero, ruba e ci sono le persone normali che faticano dalla mattina alla sera che sono povere perché non sanno o non possono rubare. E, purtroppo, c’è chi si convince sempre di più che appena ne avrà l’occasione ruberà anche lui.

E’ il sistema politico capitalistico fondato tutto sulla ricchezza e il guadagno che fa acqua da tutte le parti. Una economia di mercato seria che ha al centro dell’interesse la persona umana secondo la dottrina sociale della chiesa mai e poi mai potrebbe tollerare una legislazione che presenta ingiustizie così vistose. Nessuno discute il diritto di chi ha ottenuto una tale pensione di averla secondo le vigenti leggi, ma possiamo certamente affermare anche con rabbia che queste leggi che lo consentono sono ingiuste, contro i più, contro i poveri, contro la società che nel suo insieme deve sapere gestire bene e per tutti le poche risorse che si ritrova.

Quando andiamo a votare dobbiamo tener conto di tutte queste situazioni anche perché non votiamo più per o contro un sistema democratico, ma soltanto per avere un sistema migliore. Purtroppo, e capita spesso, chi ha molti soldi, riesce pure a rubare il voto ai poveri magari pagandolo, perché tutto resti così come è e nessuno faccia un discorso sulla giustizia sociale. Si possono contare sulle dita di una mano le persone che voterebbero per chi auspica un sistema sociale nel quale le ingiustizie come quella che abbiamo fatto rilevare possano scomparire. Nessuno ne parla e le ingiustizie contro i poveri vengono assorbite nel giro di 48 ore.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009