Vincenzo Noto

 

      

 

PALERMO, PARROCCHIE ED INTERNET

di Pino Grasso*

 

Il rapporto tra Chiesa e Internet oggi sta vivendo una nuova fase. Lo spazio interattivo e informativo della società contemporanea che ha vissuto negli ultimi anni veloci cambiamenti rispetto al passato sta interessando anche la realtà della Chiesa di Palermo che ha deciso di comunicare all'interno di questo rinnovato "cyberspazio" e si pone di fronte a tale opportunità in maniera diversificata. C'è infatti, chi utilizza il web in maniera sistematica ed efficace, e c'e anche chi rimane attardato nelle retrovie. Lo spaccato dell'esperienza sul Web delle 178 parrocchie dell'Arcidiocesi di Palermo emerge dalla ricerca su "Parrocchie e Internet" condotta dall'Ufficio pastorale per le Comunicazioni sociali, diretto dal diacono Pino Grasso che ha elaborato i dati di 86 parrocchie sulle 178 dell'Arcidiocesi di Palermo e cioè quasi il 50 per cento del totale

dei 6 vicariati di zona.

Dallo studio emerge che una parrocchia su due possiede un personal computer,

una su tre ha la connessione ad Internet ed ha attivato un proprio sito che utilizza soprattutto per l'evangelizzazione. Ci sono anche realtà parrocchiali, quelle di Sant'Ippolito e di San Stanislao, dirette da don Salvatore Pagano che sono loggate sul

Social network Facebook a fini pastorali.

Le Parrocchie che hanno attivato un proprio sito sono 79, anche se una decina non lo aggiornano periodicamente. Questo si spiega con il fatto che avendo affidato la gestione ad un giovane (e sono la maggior parte, quasi il 90 per cento), quando questi si allontana, per motivi di studio o di lavoro non viene adeguatamente sostituito con un'altra persona dal parroco. Mediamente il sito parrocchiale viene aggiornato una volta al mese, anche se ci sono una decina di web master, e tra questi lo stesso Parroco, che lo aggiornano settimanalmente immettendo notizie che riguardano le varie iniziative organizzate sia religiose, sia culturali.

Attorno a questo universo dei siti parrocchiali che vengono seguiti soprattutto

da un pubblico giovane e da parte di parrocchiani che utilizzano la posta elettronica per comunicare con i parroci, magari commentando il gradimento dell'omelia domenicale, ci sono anche quelli attivati dai Movimenti ecclesiali e dagli ordini e istituti religiosi che sono molto attivi e dalle Associazioni (l'ultimo arrivato, appena lo scorso 9 maggio in occasione di 200 anniversario della costituzione della Congregazione, è quello della Madonna del Lume di Particella, attraverso il quale tanti emigrati soprattutto negli Stati Uniti si sentono vicini alla loro comunità di origine).

Tutti i si ti censiti fanno parte della presenza del mondo cattolico sul web che nel corso dell'anno 2008 ha fatto registrare un vero boom in Italia, avendo superato la soglia dei 12.000. Ed è anche nel web che si compie quella missione che don Alberione intendeva come coinvolgimento del numero più elevato possibile e delle categorie più disparate di persone nel carisma e nel compito che il Signore gli aveva affidato: vivere e dare al mondo Gesù Cristo, Via e Verità e Vita, attraverso gli strumenti della comunicazione sociale.

Anche per l'uso della posta elettronica, il dato risulta variegato. Ci sono molti preti che la utilizzano frequentemente e sono almeno il 30 per cento (c'è pure chi la legge attraverso il palmare come il Vescovo ausiliare mons. Carmelo Cuttitta, il segretario particolare dell'Arcivescovo don Fabrizio Moscato e il direttore della Caritas diocesana mons. Benedetto Genualdi), mentre oltre il 50 per cento dei preti non ha molta dimestichezza con il mezzo elettronico. I dati che sono stati analizzati permettono di scoprire come una buona parte del mondo cattolico palermitano affronta le sfide della comunicazione e della evangelizzazione sul web e chi lo fa si apre al mondo della globalizzazione e ai più giovani come il direttore dell'Ufficio pastorale giovanile don Rosario Francolino che ha attivato un sito apposito.

L'identikit del Parroco cibernauta è un prete che non ha un'età predefinita (utilizzano il mezzo informatico indifferentemente preti di prima ordinazione e preti settantenni come don Liborio Scordato, rettore del Santuario di Altavilla Milicia che cura personalmente un sito cliccatissimo e mons. Gino Lo Galbo, parroco della Cattedrale che ha imparato a usare il mezzo elettronico soltanto da pochi mesi), che oltre ad usare il computer, utilizzano anche altri mezzi della comunicazione sociale come il cellulare per inviare sms, il palmare, la Pay-tv e Internet.

Dalla ricerca è emerso un dato contrastante: tra i preti ci sono gli "Onnivori o pionieri" che usano molto la New tecnology e si attesta no attorno al 30 per cento del totale, mentre il 23 per cento sono medi fruitori e il 47 per cento, ovvero la maggior parte, sono i "Marginali e poveri", come a dire che ancora una volta si dimostra che il problema dei preti palermitani non è rappresentato dalla immobilità, ma dalla lentezza del cambiamento, visto che ci muoviamo, ma lo facciamo in un mondo che si muove più velocemente di noi.

Alla luce dell'indagine e dei rapporti che intercorrono con i sacerdoti diocesani e religiosi, l'Ufficio per le Comunicazioni Sociali è disponibile ad offrire la propria consulenza a chi la richiedesse per attivare un sito parrocchiale e come gestirlo, intendendo contribuire a portare con saggia lungimiranza, il mondo cattolico diocesano anche su quello che è diventato uno dei più importanti e diffusi mezzi di comunicazione del nostro tempo.

Grazie per l'attenzione.

 *Direttore dell'Ufficio Pastorale per le Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Palermo.

 

progetto: SoMigrafica 2009