Vincenzo Noto

 

 

MA IL SUD HA BISOGNO DI UN PARTITO?

 

Con la solita strabiliante capacità semplificatoria (che per un Democratico ancorato alla complessità non costituisce certo un pregio )Berlusconi ha liquidato la prospettiva di fondare un “Partito del Sud”, avanzata da alcuni suoi amici e sodali della prima ora, con un autoritario “non si farà” e con un più argomentato “ Il Partito non avere successo “.

Se bene abbiamo capito in questi anni i meccanismi di funzionamento della nuova politica praticata da Berlusconi, sul Partito del Sud si è abbattuto cosi il più definitivo dei de profundis che si potesse immaginare anche se i suoi fautori continuano a dichiarare che saranno le ali con il sud e non soccomberanno a Tremonti.

in sostanza la vicenda del Partito del Sud non sarà segnata dal successo o dalla sua sconfitta ma dal suo avvenuto aborto che, se impedir ara di apprezzarne le potenzialità, non mancherà di consentire ai suoi autori di scalare false postazioni di potere dalle quali per il Sud si potrà fare solo il nulla.

Sgomberata cosi la questione del Sud dal tormentone del “lealismo” al Pdl di alcuni suoi componenti ci si può porre : ma questa iniziativa rispondeva esclusivamente a pulsioni soggettive di leader in astinenza di potere o ( anche ) ad un bisogno profondo del sud che non riesce più ad esprimere oltre che i propri interessi

Neppure la sua identità? In altri termini ma il Sud ha bisogno di un partito?

Con la stessa leggerezza semplificatoria sopra disapprezzata, la mia risposta a questa domanda è che, almeno per il momento, il Sud e la Sicilia non hanno necessità di un partito ma di ben altro che non tenterò di illustrare con un ragionamento piu o meno articolato ma con la descrizione di una immagine che mi si è presentata davanti agli occhi martedì 28 luglio scorso alle ore 12,05 uscendo in anticipo dalla presentazione del 33° Rapporto sulla Sicilia dell’Osservatorio Curella fatta nella “sala rossa” di Palazzo dei Normanni.

L’immagine che mi si è parata davanti era quella dell’ingresso principale dell’Assemblea Regionale Siciliana – il cd Parlamento più antico del mondo- quasi interamente ostruito da quattro cani randagi comodamente dormienti all’ombra dell’androne, sorvegliato da due squadre di agenti di sicurezza ciascuna con relativo automezzo collegato( immagino) alla sala operativa dei Carabinieri e della Polizia di Stato oltre, naturalmente, ai numerosi commessi impegnati (si fa per dire) al rilascio dei pass per chi deve recarsi negli uffici. In mezzo a cani, poliziotti, carabinieri, impiegati dell’ARS tre turisti stranieri, che un po’ smarriti, un po’ stupefatti ed un po’ sconsolati cercavano di sapere per entrare nel Palazzo non ottenendo, per tutta risposta, che qualche alzata d’orecchi dei cani.

Fotografata l’istantanea mi sono districato tra cani e persone ed ho guadagnato il piazzale antistante lo storico Palazzo.

Con l’assoluta certezza, però, che fin quando i siciliani non sapranno risolvere situazioni come quella ora descritta- perché non la percepiscono come aberrante- non è certo di un Partito del Sud che la Sicilia ha bisogno bensì di pregare il Padreterno perche posso ritornare a dare ai siciliani un senso civico che li aiuti a capire che se non cambiamo atteggiamento di vita si pongono essi stessi fuori dal contesto della civilizzazione del nostro Paese.

Andrea Piraino

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009