Vincenzo Noto

 

 

Scandalo, Crisi e Conversione

 

Che sarebbe avvenuto, prima o poi, era inevitabile: lo scandalo che era portato come un lutto nel cuore di tantissimi cristiani e non più alla fine è stato sputato fuori come un veleno prima in America, poi in Irlanda, Austria, Germania... e presto salterà anche altrove. Perché il vero scandalo non è stato la pedofilia di certuni, che ha i suoi motivi particolari, ma la connivenza che spesso c'è stata sia da parte delle autorità civili che  da parte di quelle religiose. I fattori che hanno enfatizzato il problema il papa li riconosce nella sua lettera alla Chiesa d'Irlanda in: “procedure inadeguate per la determinazione dell'idoneità al sacerdozio e alla vita religiosa; insufficiente formazione umana, morale, intellettuale e spirituale nei seminari e noviziati;” (insomma una vera e propria latitanza, insufficienza e superficialità da parte delle autorità competenti) “Una tendenza nella società a favorire il clero e altre figure d'autorità” (clericalismo ma non solo) “ ...e una preoccupazione  fuori luogo per il buon nome della Chiesa e per evitare scandali che hanno portato  come risultato alla mancata applicazione delle pene canoniche in vigore e alla mancata tutela della dignità di ogni persona.”

 

Come ogni problema interno della Chiesa, questo non è altro che lo specchio di ciò che è nella società, nel mondo. Cristo diceva che siamo nel mondo ma non del mondo eppure con il peccato sperimentiamo che dal mondo veniamo anche se siamo in cammino verso la patria celeste. E se percorriamo la via che è Cristo per le strade del mondo questo non vuol dire che non inciampiamo (scandalo viene dal termine greco che significa appunto inciampo). Inciampa chi pecca e chi si lascia travolgere dalla caduta degli altri, o non riesce ad andare oltre la rovina altrui, facendola propria. Questo anche perché invece che camminare sulle nostre gambe ci lasciamo portare da altri, senza renderci conto di quanto fragili, per quanto a volte eroiche, siano quelle gambe, così invece di prenderci la nostra responsabilità e sostenerci tutti a vicenda stiamo fermi, tutti.

 

Questa caduta generale che coinvolge un po' tutti anche se in modi differenti è un kairos, un tempo davvero propizio. Leggere la lettera di Benedetto XVI ai cattolici irlandesi è davvero illuminante in tal senso: è un capolavoro di sapienza pastorale e spirituale con la quale dopo aver analizzato la situazione si rivolge con amore alle vittime per cui oggi “è comprensibile che voi troviate difficile perdonare o essere riconciliati con la Chiesa”. Il punto è interessante perché secondo il papa esse devono perdonare non gli uomini di Chiesa ma tutta la Chiesa. In questo senso alle vittime non è solo stata tradita la fiducia e violata la dignità ma è stata tolta la comunione con la Chiesa. Infatti è proprio nella Chiesa che “incontriamo Cristo la vittima di ingiustizia e di peccato”, l'unico che può risanare le ferite a loro inflitte. Dopo si è rivolto a coloro che hanno abusato di ragazzi con parole dure, anche se non dimentiche della misericordia di Dio che non abbandona il peccatore ma vuole che si penta e viva, ed ancora ai genitori, ai giovani, ai sacerdoti, ai vescovi e a tutti i fedeli irlandesi.

 

Mi vorrei soffermare sulle parole del papa ai vescovi.

Il papa risponde ad una domanda implicita dei vescovi: come potere recuperare il rispetto e il ben volere alla Chiesa? E come recuperare la propria credibilità? Questa domanda potrebbe essere superflua, se non di cattivo gusto di fronte alla tragedia immane davanti alla quale ci troviamo dinanzi, ma l'obiettivo è la risposta che è l'unica che un uomo che crede veramente in Dio Padre e nella Santa Trinità poteva dare: il rinnovamento spirituale. Perché la gente d'Irlanda come tutto il mondo “ si attende che siate uomini di Dio, che siate santi, che viviate con semplicità, che ricerchiate ogni giorno la conversione personale. … Vi esorto dunque a rinnovare il vostro senso di responsabilità davanti a Dio...”.

L'altra proposta ricalca il Vaticano II, la cui applicazione in questi anni è stata da lui ampiamente criticata, ed è il coinvolgimento qualificato dei laici nella vita della Chiesa, quasi a garanzia della trasparenza della vita e della missione della Chiesa.

 

Infine il papa indica tre “programmi” per avviare una stagione di rinascita e di rinnovamento spirituale.

Il primo è rivolto a tutti è l'indizione di un anno di penitenza per implorare la misericordia e i doni di santità e forza dello Spirito Santo, oltre al digiuno, alla preghiera, la lettura della Scrittura...

Il secondo riguarda la sua visita Apostolica che riguarderà non solo le diocesi, ma anche i seminari e le congregazioni religiose.

Il terzo programma è l'inaudita “missione clericale”, se così si può dire! Una missione  a livello nazionale, per tutti i vescovi, i sacerdoti,  e i religiosi da affidarsi ad esperti predicatori Irlandesi ma anche esteri da invitarsi per riscoprire le radici della  fede in Gesù Cristo e bere abbondantemente alle sorgenti dell'acqua viva che Dio offre loro attraverso la “Sua” Chiesa.

 

Da queste e dalle ultime parole del pontefice è evidente che dall'occasione dello scandalo che ha scosso le nostre coscienze, rendendole più fragili, e per questo più sensibili alla conversione stia già organizzando un grande movimento di riforma, non organizzativa, ma spirituale.

A questa riforma spirituale ognuno di noi penso abbia il dovere di aderire riconoscendosi peccatore per ogni crimine, anche minimo, compiuto e convertendosi. Come il peccato criminale della pedofilia,  che è compiuto nella sua forma tanto vergognosa, anche i nostri più o meno crudi distruggono in noi stessi e negli altri la relazione con Dio e la fiducia nella Chiesa, disseminando quella strada che percorriamo tutti insieme verso Dio  con la polvere, la sabbia, le pietre e i macigni d'inciampo che scandalizzano i nostri fratelli facendoci cadere tutti insieme ancora una volta. E' ora che ognuno di noi si alzi solitario, rinneghi se stesso, prenda la sua Croce e segua l'unico Maestro Gesù Cristo.

 

 

riccardo.incandela@poste.it

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009