Vincenzo Noto

 

SCELTA RESPONSABILE E RESPONSABILITA’ DELLA SCELTA

 

Nel commentare l’articolo di Vincenzo Noto “Quando ti fanno odiare la politica” avevo indicato due auspici:

1°) che l’atteggiamento di distacco nei confronti della politica di gran parte dell’opinione pubblica non si trasformasse in massiccia astensione; a riguardo non può negarsi che il fenomeno sia stato significativo e le cause da ricercarsi in più di una ragione, forse anche nell’abbinamento alle elezioni europee notoriamente meno “sentite”;

2°) che la scelta dei candidati (a Sindaco ed a Consigliere) fosse il risultato di accorto “discernimento”. Avevo usato questo termine non a caso: infatti, consultando un qualunque dizionario etimologico ci si avvede che “discernere” deriva dal greco ed è parola composta dalla particella “dis” (dis due volte, doppiamente) e dal verbo”krinein” (krinein, lat. cernere, che si traduce con separare o anche distinguere o dividere le cose o le idee per meglio conoscerle e giudicarle).

Dunque un’operazione, quella del discernimento, della massima importanza, quasi l’essenza stessa del “diritto elettorale attivo” che rappresenta uno dei diritti fondamentali nella moderna democrazia.  

Avremo occasione di riflettere sul risultato (definitivo per i componenti del Consiglio Comunale) uscito dalle urne e domandarci, in particolare, se abbiamo, singolarmente e collettivamente, posto in essere quel discernimento auspicato (non tanto da me) quanto dalla necessità di avere amministratori capaci ed in grado, non dico di risolvere tutti i problemi, ma anche solo di affrontarne i più cruciali con quello “spirito di servizio”, la cui sola evocazione serve ad associare chi ne fa pronuncia alla categoria degli idealisti quando non a quella degli sprovveduti, alieni fuori dal mondo.

Ma resta ancora da giocare una partita importante e cioè quella della “sindacatura”, con il ballottaggio tra i due candidati che hanno registrato il maggior numero di consensi (e già il fatto che il Sindaco uscente non rientri tra i candidati al ballottaggio, essendosi posizionato addirittura al quarto posto, indurrebbe a qualche considerazione).

Si tratta di una prova - assai importante per via dei giochi (e in questo senso il termine non evoca nulla di assimilabile allo scherzo) delle alleanze ed, inevitabilmente, dei conseguenti compromessi (assessorati, presidenze, consulenze ed incarichi.) necessari a polarizzare il consenso attorno ad uno dei due - il cui esito non è per nulla scontato. Per tale ragione, per noi elettori, la fase della responsabilità del “discernere” non può dirsi affatto esaurita.

Salvatore La Mantia

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009