Vincenzo Noto

 

 

 

SIAMO IN CRISI: CHE BELLO!

 

Il terzo governo Lombardo non ha la maggioranza all’Ars, ma non c’è nemmeno una maggioranza che non lo vuole. In qualsiasi sistema democratico di un qualsiasi paese civile un capo di governo che non ha la metà dei consensi più uno si sarebbe presentato in aula per dire a tutti che raccoglieva baracche e burattini e se ne andava ad impiegare meglio il proprio tempo. In Sicilia no. Perché qui si può governare senza maggioranza, entrare nella stanza dei bottoni stando all’opposizione, far parte dei sostenitori quando ti interessa un provvedimento, pronto a passare all’opposizione quando non vieni accontentato. Questa è la terra di Pirandello dove il sì e il no non hanno un significato chiaro e dove ci si può “annacare” stando sempre fermi. Ma è anche la terra, purtroppo, dove la disoccupazione dilaga, i giovani sono senza speranza e diventano galoppini dei politici, le fabbriche più grandi chiudono o annunciano licenziamenti ( Fiat, Keller, Cantieri navali), l’edilizia privata e pubblica arranca, commercianti abbassano le saracinesche perché il pizzo a tappeto distrugge ogni spiraglio di crescita e la mafia con il traffico e lo spaccio della droga prospera oltre ogni decenza.

Ma di tutto questo a Sala d’Ercole non arriva nemmeno l’eco. E il PD che dovrebbe dare fiato a quanti non hanno speranza e dovrebbe rappresentare una alternativa al nulla attuale è identificato come partito di governo che addirittura favorisce la permanenza di un esecutivo senza maggioranza ma che resta in piedi con la benevola comprensione del senatore Lumia e di Genovese.

Gli elettori siciliani  più avveduti queste cose non le capiscono, mentre cresce la fila di quanti dirottano il loro consenso, purtroppo, verso il migliore acquirente. In tutto questo c’è anche il rischio che il partito di opposizione al governo Lombardo diventi, per molti,  l’Udc di Totò Cuffaro o il Pdl degli ascari Alfano e  Schifani.

Ma perché non ci deve essere un momento di chiarezza anche per la gente di Sicilia e tutta la vita politica deve essere avvolta dai misteri più impenetrabili che rischiano di far pensare che, alla fine, tutti sono d’accordo e le differenze tra maggioranza e opposizione  sono dovute soltanto a poltrone o poltroncine da prendere o lasciare? E diventa sempre più forte la convinzione che, in fondo, in tempi di crisi, si possono fare meglio i propri affari, si possono occupare la gran parte delle poltrone di governo e sottogoverno (specialità di Lombardo e non solo!) per favorire sempre i propri elettori! E allora diventa sempre più la gente che grida: viva la crisi, ma quanto è bella questa crisi, tanto per noi le cose vanno sempre a gonfie vele!

 

Vincenzo Noto


 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009