Vincenzo Noto

 

 

LA SICILIA E LA SUA CLASSE POLITICA

A volere essere generosi, ed anche molto, possiamo dire che la classe politica siciliana vive in un momento di confusione. Quale chiarezza di idee c’è nella mente dell’autonomista Raffaele Lombardo che si reca più volte, da penitente che avviato un cammino di conversione, a palazzo Grazioli per ricevere da Berlusconi la benedizione e l’indulgenza parziale delle sue fughe avanguardiste verso la creazione di un partito del Sud?

Se la parola autonomia ha ancora un significato (ma su questo si potrebbero avviare lunghe discussioni), bisogna dimostrare a tutti che si decide senza cercare i consensi del più forte che ti tiene sempre sotto controllo. Lombardo questa autonomia non ce l’ha, né ha dimostrato di volerla o saperla conquistare. La cosa, penso, non preoccupa nessuno in Sicilia dove l’ascarismo è di casa e non da ora, ma da secoli. Come dimostrano tante pagine di storia, e come oggi dimostra la stessa conclusione della crisi politica alla regione.

Ma anche intorno a questa parola crisi c’è molta confusione. Veramente si è usciti da un tunnel di difficoltà dovute a chi remava contro e si è finalmente arrivati in una autostrada a doppia corsia che consente di procedere speditamente? Ora che l’opposizione è diventata più forte a sala d’Ercole, si può veramente pensare che i giorni bui della crisi sono finiti e ci attende l’alba di un nuovo periodo di benessere e di sviluppo?

La confusione che serpeggia un poco ovunque impedisce di capire se c’è o non c’è una maggioranza e se c’è o non c’è una opposizione. Chi sta nella maggioranza? E chi all’opposizione? Siamo sicuri che tutti i deputati del Pdl sono a sostegno del governo Lombardo, e tutti i deputati del Pd e dell’Udc sono contrari?

Le prossime scadenze assembleari ci costringeranno a porre altri interrogativi, mentre sin da adesso ne possiamo formulare uno che meriterebbe una risposta urgente che, purtroppo per noi, non c’è. La Sicilia, è condannata ad avere per sempre una classe politica, a parte qualche eccezione, così debole, confusa, accattona, impelagata in congiure di palazzo, pronta a mettersi in ginocchio dinnanzi a Berlusconi, proprio mentre la sua immagine nazionale ed internazionale è appannata e si va logarando, preparandosi ad uscire di scena nel modo meno incruento?

Non dobbiamo aspettare dai posteri l’ardua sentenza, ma basta aspettare qualche giorno e la risposta ce la possiamo dare da soli, lamentando che scendiamo sempre più verso l’abisso dal quale solo qualche santo protettore può tirarci fuori.

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009