Vincenzo Noto

 

 

UN SINDACO PER PALERMO

“MENO NOMI E PIU’ PROGRAMMI”

 

 

Ma il Partito Democratico le primarie per designare il candidato del partito e dei suoi alleati le vuole realmente, o approfitterà della confusione che serpeggia ovunque per continuare a rinviare un appuntamento ritenuto importante per l’intera cittadinanza di Palermo? Faraone, Ferrandelli e altri nomi di personalità più o meno conosciute realmente si sottoporranno al giudizio degli elettori affezionati al Pd per sfidarsi poi apertamente il giorno delle consultazioni amministrative? E i cosiddetti big del partito si lasceranno scappare l’occasione per concordare non solo il candidato alla prima poltrona, ma anche tutti gli altri candidati destinati ad occupare i posti di sottogoverno, dal più importante al più piccolo scranno nei consigli di quartiere?

É difficile rispondere a questi interrogativi ben sapendo che i dirigenti dei partiti preferiscono discutere nel segreto di qualche ufficio il futuro della città arrogandosi il diritto di decidere sostanzialmente per tutta la cittadinanza.

A vedere i manifesti che fanno sfoggio di volti rimessi a nuovo sembra che i candidati alla prima poltrona di Palazzo delle Aquile saranno un bel numero. E’ ovvio che l’ultima parola spetterà agli elettori palermitani, ma il clima di confusione non giova certamente ad una scelta oculata che salvaguardi innanzitutto gli interessi della comunità palermitana. E’ probabile che molte delle candidature già annunciate prima o poi scompariranno dalla circolazione perché avranno raggiunto accordi sotterranei con candidati più conosciuti, ma il fatto stesso che girano tutti questi nomi disorienta il cittadino comune. E se si pensa che molti elettori già nelle consultazioni precedenti hanno preferito non andare a votare o deporre scheda bianca, si fa più forte la tentazione per molti di  disertare le urne affidando la scelta ai soliti noti particolarmente interessati. Nemmeno il centrodestra riesce a trovare un candidato unitario anche se il rettore dell’università La Galla ha sostanzialmente manifestato la propria disponibilità, sempre collegata ad una volontà della cittadinanza che, comunque, non ha nessun modo di esprimersi prima della consultazione elettorale.

Forse sarebbe il caso di far circolare meno nomi e più idee e programmi fattibili, rinunciando anche a legami con uomini del passato che a Palermo hanno fatto sempre quello che hanno voluto e anche di più.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009