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BERLUSCONI SI RICANDIDA


E’ la più brutta notizia che poteva dare ai suoi amici di partito da Angelino Alfano in giù. E probabilmente la migliore che poteva essere data in questo momento a tutti gli oppositori in parlamento e nel paese. Berlusconi, alla sua tenera età, ha deciso ancora una volta (da venti anni che lo fa ) di candidarsi alla guida del governo nazionale. E’ un suo diritto, come è un diritto degli italiani non votarlo e preferirgli altri candidati con programmi politici più seri per la vita della collettività.
Lui si crede indispensabile, ma gli italiani gli dimostreranno che si può fare a meno di lui come di tutti coloro che nelle diverse parti del mondo si sono ritenuti nel corso della storia indispensabili alla vita politica. Spesso con gravi danno sociali e politici per le stesse comunità.
Anche Alfano che ha dato la notizia di questo avvenimento ha fatto trasparire la sua delusione, probabilmente perché deve rimandare a data da destinarsi una sua eventuale candidatura.
Le ragioni che avrebbero spinto Berlusconi a ricandidarsi stanno tutte nel fatto che il PDL non dispone di un personale politico che possa reggere uno scontro elettorale dal momento che si tratta quasi sempre di persone prese da aziende berlusconiane o cose simili senza nessun radicamento nella vita civile e sociale del paese.
In ogni caso la discesa in campo di Berlusconi rende più conflittuale una competizione elettorale spingendo tanta gente indifferente alla vita politica ad andare alle urne. Ovviamente questo ragionamento segna una sconfitta non da poco per la comunità politica nazionale che non dispone di un contesto nel quale formarsi alla vita politica (soprattutto per i più giovani) sia la cosa più normale di questo mondo.
 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

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