Vincenzo Noto

 

 

FORSE QUALCOSA STA VERAMENTE CAMBIANDO (elezioni 2009)

 

In Sicilia, forse qualcosa sta veramente cambiando,  non so se fino al punto da farci abbandonare il tradizionale “pessimismo della ragione” che ci ha accompagnato in questi anni,  ma certi segnali,  fino a ieri impensabili, che provengono dalla società sono indici di cambiamento e vanno colti e sottolineati. Quei segnali ce li offre una seria riflessione sui risultati - venuti fuori dalle ultime consultazioni elettorali per il rinnovo della rappresentanza al Parlamento europeo - che sono, sicuramente, in controtendenza rispetto al modo in cui la maggioranza dei siciliani ha finora votato. Il fatto nuovo, sconvolgente, è dato dall’emergere, prepotente del voto d’opinione. Un voto  libero, non condizionato dai soliti e degeneri meccanismi di scambio che hanno segnato la storia elettorale della nostra terra.

Chi avrebbe, infatti, immaginato che una donna simbolo, come Rita Borsellino, sarebbe stata la prima eletta fra i siciliani, con un risultato, a dir poco, eccezionale? Chi, ancora, avrebbe immaginato che il sindaco di  Gela, Rosario Crocetta, uomo simbolo, personaggio che a dispetto dei tanti professionisti dell’antimafia rischia giornalmente per affermare la legalità nel proprio territorio, sarebbe stato il secondo più votato nelle liste del Partito Democratico, in barba a certa  nomenclatura dello stesso partito ?

Chi avrebbe detto che questi due personaggi, da soli, avrebbero frenato l'emorragia di voti e consentito di ripartire al PD siciliano ?

Chi avrebbe immaginato che Sonia Alfano, fino ad ieri quasi sconosciuta, sarebbe stata gratificata da così tanti consensi da vedersi spalancare le porte del Parlamento di Strasburgo?

Certamente non io e come me, credo, la maggior parte della gente. Eppure il dato è sotto gli occhi di tutti: personaggi fuori dal coro, sui quali non azzardo giudizi di qualità, sono riusciti a raccogliere consensi decisivi scavalcando esponenti di tutto rispetto della politica siciliana.

In un certo qual senso, lo stesso discorso può farsi per il voto all’U.D.C. che, al di là del voto clientelare, ha ricevuto un voto d’opinione. La gente che si riconosce nei valori della vecchia D.C. non ha voluto far mancare il proprio consenso ad un partito che le strategie berlusconiane e quelle lombardiane avrebbero voluto annullare.

Un segnale forte, tale far pensare e da far distogliere, almeno per un attimo, l’attenzione di tutti noi dalle beghe personali e dalle lotte di potere che attraversano molti partiti a cominciare da quello del Presidente del consiglio.

Allora, senza volerci illudere che dall'oggi al domani tutto possa cambiare, non sottovalutiamo quanto è avvenuto perché potrebbe essere una significativa manifestazione della voglia nuovo, della voglia di pulizia, del desiderio di farla finita con le nomenclature di partito e della conseguente aspirazione   della gente di riappropriarsi del diritto di scelta dei propri rappresentanti, un diritto, almeno per quanto riguarda le politiche, purtroppo scippato con l'approvazione di una legge indecente i cui beneficiari non vogliono modificare.

Dopo queste considerazioni una morale è d'obbligo. Sarebbe il caso che i partiti, di centrosinistra come di centrodestra, facessero tesoro di quanto è avvenuto e, prendendo il coraggio a piene mani, chiedessero a chi li ha finora rappresentati di fare un passo indietro per lasciare spazio ad un nuovo, moralmente forte, capace di incontrare il favore della gente. Ne guadagnerebbe la Sicilia, ne guadagnerebbe il dibattito democratico, ne guadagnerebbero le stesse forze politiche che non dovrebbero più giocare di rimessa e potrebbero liberare il carico di proposte e di valori di cui, con le dovute differenze, sono tuttavia portatrici.

 

Pasquale Hamel

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009