Vincenzo Noto

 

 

QUARESIMA

Per vedere meglio e più lontano

 

La Quaresima è sempre per il cristiano un tempo privilegiato in cui la preghiera, il digiuno e la carità diventano strumenti di grazia per riscoprire l’essenzialità di una fede talvolta distratta ed approssimativa.

Quest’anno per il popolo aquilano la Quaresima è qualcosa in più: è la memoria della Settimana Santa del 2009, una Settimana di passione, così straordinariamente coincidente con la passione di Cristo. Il ritiro nel “nostro deserto” non può non riportare alla memoria quei giorni di lutto, di disperazione, di smarrimento, di paura, di freddo in cui però la vita doveva andare avanti, nonostante tutto. A questi stati d’animo fa da contrappeso l’abbraccio ricevuto da tutta l’Italia e dal mondo intero, venuto a portare con la propria presenza e con aiuti materiali il sostegno indispensabile in quei momenti. I volti dei volontari che abbiamo conosciuto, dal Trentino alla Sicilia, erano i volti di Cristo presente nei loro sguardi, nelle mani che aiutavano, nei sorrisi che sostenevano.

Il 6 aprile si avvicina rapidamente, i consuntivi saranno inevitabili, la questione “tante morti potevano essere evitate?” è ancora una ferita dolorosamente aperta che inchioda alla ricerca di una domanda di senso per la nostra vita quando il desiderio di felicità sembra svanito per sempre. Chi ha attraversato un’esperienza così definitiva come quella vissuta dalla gente della conca aquilana probabilmente avrà la vita scandita da una linea di demarcazione: prima del terremoto e dopo il terremoto, ma questa separazione non dà ragione di ciò che il nostro cuore desidera. Un desiderio di pienezza da vivere in ogni momento, nella letizia e nel dolore, perché la vita non ci appartiene, appartiene a un Altro. E se così non fosse la morte significherebbe la fine di tutto, la tragedia.

L’affidamento nelle mani di un Altro consegna il nostro destino ad un disegno buono su di noi. Nella maggior parte dei casi questo progetto divino è incomprensibile perché la fede ancora immatura non permette di capire tutto, e non possiamo fare altro che sollevarci in punta di piedi per vedere meglio, o salire sull’albero come Zaccheo. Questa appartenenza all’Altro è la nostra speranza, è la certezza della comunione futura con chi ha già vissuto la sua pasqua, il suo passaggio dalla morte alla vita.

La nostra preghiera nel tempo di Quaresima ci aiuti a superare il dramma del distacco, dramma e non tragedia. Il nostro digiuno sia soprattutto digiuno dalle distrazioni che ci fanno dimenticare e consumare tutto in fretta senza chiederci il perché dei nostri gesti e la carità possa esprimersi nelle forme più utili per chi la esercita e per chi la riceve. È questo il senso del concerto di beneficenza che si terrà domenica 7 aprile 2010 al Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila, nel centro storico della città, a favore dei fratelli di Haiti. Chi come noi ha conosciuto la misericordia di Dio attraverso l’abbraccio dei fratelli, non può lasciare cadere nel vuoto il grido di chi ha bisogno, la nostra umanità strappata all’anestesia dell’indifferenza diventa la voce di chi non ha voce.

 

Angela Alfonsi, Aquila 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009