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Il mio voto per Orlando

 

Ho votato Orlando al primo turno e ripeterò il voto per Orlando – sindaco al ballottaggio di Domenica.

L’antica amicizia personale non è l’unico né il principale motivo della scelta e neppure si tratta di preferire il cattivo o il mediocre conosciuto rispetto al buono a conoscersi.

Sono una persona impegnata in politica sin dall’età della ragione e, per fare memoria del mio percorso culturale e politico, mi sono formato nella Democrazia Cristiana e, poi, sono stato nel Partito Popolare, nella Margherita e, oggi, sono nel Partito Democratico.

Sono stato con Luca Orlando nello staff di Piersanti Mattarella e, negli anni ottanta, con Sergio Mattarella ho partecipato alla Primavera di Palermo, che ha avuto in Luca Orlando il principale protagonista di un’esaltante stagione, che ha fatto di Orlando un Sindaco–simbolo, amato ed apprezzato, di una Palermo rinnovata.

Non ho seguito Orlando nella Rete né ho condiviso nel tempo alcune importanti sue iniziative politiche o anche qualche suo atteggiamento e modo di essere.

Pur mantenendo una stima per il suo complessivo impegno politico, non casualmente Orlando è un esponente di primo livello di IDV ed io un modesto dirigente del PD.

Le ultime diverse valutazioni sono registrabili anche con riferimento alle conseguenze delle primarie, dove anch’io ho votato Borsellino

Quali che siano gli antefatti, da cittadino palermitano mi sono ora ritrovato con ben undici candidati a sindaco di Palermo, dei quali non ho inteso preferire coloro che  hanno avuto, personalmente o mediante le forze che li esprimevano, ruoli di sostegno o di condivisione con la decennale disastrosa  gestione Cammarata.

Non ho nulla da dire contro le persone che si sono proposte, delle quali ho apprezzato il coraggio e l’ardire e riconosco la buona fede della dichiarazione di tutti di volersi dedicare a un difficile servizio alla città.

Ho anche manifestato compiacimento per la giovane età di tanti candidati, convinto che la giovinezza sia una positiva opportunità, direi anche un valore, ma non un valore assoluto; è solo un valore relativo.

In buona sostanza la mia scelta si è trovata ad essere ristretta tra Ferrandelli e Orlando

Non conosco personalmente Ferrandelli, sostenuto dal mio partito, ma l’ho sentito parlare e i giornali hanno riportato qualche nota biografica.

Sono convinto che è una persona perbene.

C’è anche Orlando tra i candidati ed io gli ho visto fare il Sindaco da vicino; posso affermare che lo faceva con particolare competenza e grande autorevolezza.

La senilità è portatrice di saggezza, ma anche , forse, di un po’ di demenza.

Mi auguro che Luca non sia peggiorato  avendo superato i sessant’anni.

L’ho incontrato più volte in questi giorni e l’ho trovato aitante e in grande forma; certamente sempre un po’ “esaltato”, ma questa è la ragione del suo fascino per i giovani e per chi non lo conosce.

Nel comunicargli il mio voto, avrei voluto fargli  tante raccomandazioni da amico di lungo tempo; comunque lo voto con la mente e col cuore sperando vivamente che Palermo ne possa trovare giovamento per il suo riscatto e il suo rilancio.

Infine, da cattolico, ho esercitato il mio discernimento con esigente rispetto di alcuni criteri e penso di non essermi avventurato in una scelta sbagliata.

So, però, di rifare una trasgressione rispetto alle indicazioni del mio partito, ma è una trasgressione consapevole, che valuto possibile in quanto è dedicata al bene della mia città.

Non si tratta certamente di un voto propriamente di coscienza, ma non si dice, sempre di più, che i partiti sono strumenti della politica e non gabbie che impediscono di pensare liberamente?

Ho già votato per Orlando, consigliere comunale di Palermo, nel 1980  ed era veramente inimmaginabile il dover ripetere il voto per lui, al Comune, dopo oltre trent’anni, ma sono convinto che oggi questa è la scelta giusta.

Rino La Placa

 

 

 

 

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